Verrebbe da dire bontà dei social
network o, meglio ancora,
bontà dei giovani che ancora
sanno entusiasmarsi davanti
a una causa che vale la pena di
sostenere. Ad Alba (Cn) un giovane al
quarto anno di liceo si ammala di una
forma aggressiva di leucemia. Andrea
Conticelli, questo il suo nome, ha bisogno
urgente del trapianto di midollo,
ma occorre trovare un donatore
compatibile. E qui scatta la solidarietà
dei suoi compagni di scuola, il liceo
scientifico Leonardo Cocito, che hanno
diffuso l’appello su Facebook.
Il resto lo hanno fatto i social e la
generosità. Il messaggio è diventato
virale e in pochi giorni al caso si sono
interessati anche gli altri media locali
(Gazzetta d’Alba ha seguito la vicenda
sull’edizioni cartacea e digitale)
e nazionali, dalla Rai a Mediaset. Appelli
sono stati diffusi dal Tg1 al Tg5, La
vita in diretta e Mattino cinque. Per facilitare
gli eventuali donatori, si è creato
il sito match4andrea.it dove si possono
sbrigare le pratiche burocratiche e
snellire l’afflusso all’ambulatorio, ma
anche seguire le iniziative promosse
sul territorio per diventare donatori.
A tenere le la della mobilitazione
l’Associazione donatori di midollo osseo
(Admo) e il servizio trasfusionale
dell’Asl albese che hanno reso possibile
un massiccio screening tra i candidati
donatori. Per dare un’idea della
risposta, tra il 23 e il 24 aprile scorsi,
si sono presentati in 435 provenienti
dalla città delle Langhe, ma anche da
Saluzzo, Milano, Torino. Dal liceo Cocito
sono stati 317 i ragazzi accorsi.
Un lavoro difficile perché non basta la
disponibilità delle persone, ma contano
anche le caratteristiche: il donatore
infatti deve essere tra i 18 e i 35 anni,
pesare più di 50 chili, non deve prendere
medicine e, se donna, deve aver
partorito da almeno sei mesi.
Il servizio trasfusionale raccoglie
le adesioni di quanti intendono iscriversi
al “Registro italiano donatori di
midollo osseo” e deve valutare l’eventuale
compatibilità con le persone
in attesa di trapianto. Va infatti precisato
che l’iscrizione al Registro e la
decisione di diventare donatore non è
indirizzata esclusivamente a un caso o
a un singolo malato. Chi diventa donatore
è disponibile per qualunque caso
e qualunque malato.
La responsabile di Admo Piemonte,
Milena Bernardi, intervistata da
Gazzetta d’Alba, ha detto: «Andrea si è
messo in gioco, ha detto pubblicamente
di avere bisogno e, grazie anche ai suoi
compagni di classe, ha diffuso l’appello.
Alba ha risposto. E anche i paesi
dei dintorni. Gli iscritti all’Admo non
possono effettuare donazione diretta,
quindi saranno tutti inseriti nella banca
dati e potranno aiutare altre persone».
La famiglia di Andrea, subissata
da telefonate e richieste dei media, ha
sentito il bisogno di fare un passo indietro
e mantenere un certo riserbo
che rispettiamo. Soltanto il papà Marco
ha rilasciato una dichiarazione a
Gazzetta d’Alba: «Andrea è un ragazzo
che dà coraggio agli altri; sono davvero
fiero di lui. Sono sicuro che tutti insieme
riusciremo a sconfiggere questo
brutto male e, un giorno, quello che sta
succedendo sarà solo un racconto per
dare forza agli altri. Voglio ringraziare
tutti quelli che stanno collaborando
per la ricerca di un donatore».
Certamente Andrea ha ancora
molto da combattere per vincere, ma
una battaglia l’ha vinta: ha smosso il
cuore di tanti, convincendoli a diventare
donatori.