Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 16 febbraio 2025
 
papa
 

"Al mondo ferito non serve la forza ma la misericordia"

22/11/2015  L'Angelus davanti a una folla gremita di fedeli in Piazza San Pietro in ricordo delle vittime degli attentati in Francia e in Mali. "Pregate per il mio viaggio in Africa"

In una piazza di nuovo piena sventolano gli striscioni di pace papa Francesco chiede a tutti di rivolgersi a Maria perché dia sostegno «di fronte alle tante lacerazioni nel mondo e alle troppe ferite nella carne degli uomini». Ma chiede anche, tutti insieme, di recitare una ave Maria per il prossimo viaggio in Africa perché possa essere un viaggio che incoraggi le popolazioni tanto provate dai conflitti e dalle guerre. Nell'ultima domenica del tempo ordinario, prima dell'avvento, papa Francesco spiega la festa di Cristo Re spiegando che il suo regno «non è di questo mondo». Questo non significa che Cristo sia re di un altro mondo, ma che è re in un altro modo. Si tratta di una contrapposizione tra due logiche. La logica mondana poggia sull’ambizione e sulla competizione, combatte con le armi della paura, del ricatto e della manipolazione delle coscienze. La logica evangelica, quella di Gesù, invece si esprime nell’umiltà e nella gratuità, si afferma silenziosamente ma efficacemente con la forza della verità. I regni di questo mondo a volte si reggono su prepotenze, rivalità, oppressioni; il regno di Cristo è un "regno di giustizia, di amore e di pace"», spiega Bergoglio. E quando si è rivelato Gesù?, chiede il Papa. «Di fronte alle tante lacerazioni nel mondo e alle troppe ferite nella carne degli uomini, chiediamo alla Vergine Maria di sostenerci nel nostro impegno di imitare Gesù, nostro Re, rendendo presente il suo regno con gesti di tenerezza, di comprensione e di misericordia». Lo ha detto il Papa all'Angelus. 

 «Nell’evento della Croce! Chi guarda la Croce di Cristo non può non vedere la sorprendente gratuità dell’amore. Qualcuno di voi può dire: "padre questo è stato un fallimento, ma proprio nel fallimento del peccato, delle ambizioni umane lì c'è il trionfo della croce, nel fallimento della croce c'è il trionfo dell'amore. Parlare di potenza e di forza, per il cristiano, significa fare riferimento alla potenza della Croce e alla forza dell’amore di Gesù: un amore che rimane saldo e integro, anche di fronte al rifiuto, e che appare come il compimento di una vita spesa nella totale offerta di sé in favore dell’umanità». Papa Francesco spiega che quando sul Calvario, i passanti e i capi deridono Gesù inchiodato alla croce, e gli lanciano la sfida: «Salva te stesso scendendo dalla croce!». Bergoglio spiega che «paradossalmente la verità di Gesù è proprio quella che in tono di scherno gli scagliano addosso i suoi avversari: "Non può salvare sé stesso!". Se Gesù fosse sceso dalla croce, avrebbe ceduto alla tentazione del principe di questo mondo; invece Lui non può salvare sé stesso proprio per poter salvare gli altri, proprio perché ha dato la sua vita per noi, per ognuno di noi. Dire che Dio ha dato la sua vita per il mondo è vero, ma è più bello dire "Dio ha dato la sua vita per me". Oggi ciascuno in piazza dica ha dato la sua vita per me, per poter salvare ognuno di noi dai nostri peccati. Questo chi lo ha capito? Lo ha capito bene uno dei due malfattori che sono crocifissi con Lui, detto il “buon ladrone”, che Lo supplica: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Ma questo è un malfattore, era un corrotto ed era lì condannato a morte per tutte le brutalità che aveva fatto nella sua vita. Ma ha guardato nell'atteggiamento di Gesù, nella mitezza di Gesù l'amore. e questa è la forza del regno di Cristo, è l’amore: per questo la regalità di Gesù non ci opprime, ma ci libera dalle nostre debolezze e miserie, incoraggiandoci a percorrere le strade del bene, della riconciliazione e del perdono».E alla piazza chiede di ripetere «tutti insieme quello che ha detto il buon ladrone: "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno. Tutti insieme: "Gesù ricordati di me quando sei entrato nel tuo regno"». E ancora invita i fedeli a «chiedere a Gesù quando noi ci vediamo deboli peccatori, sconfitti, di guardarci, di dire "tu sei lì, non dimenticarti di me"».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo