Nello scorso mese di settembre il nostro Pietro ha cominciato a frequentare il nido. Aveva 18 mesi e ci sembrava un buon momento per iniziare a farlo stare in mezzo agli altri bambini, e poi mia moglie riprendeva a lavorare con l’orario pieno.
Contando sulla possibilità del lavoro da casa, possibile per due giorni alla settimana per tutti e due, ci sembrava la soluzione giusta, ma lui non si è ancora ambientato e anzi piange quando lo accompagniamo ed è sempre nervoso…
Certi giorni in cui si disperava più del solito, l’abbiamo riportato a casa, ma ora stiamo pensando se ritirarlo e rimandare il momento alla scuola materna. Tra l’altro risparmieremmo una buona cifra.
TONI
Risposta di Renata Maderna
– Caro Toni, scusa ma ti vorrei rispondere un NOOO con la maiuscola, anche se sono convinta che alcune scelte che sono valide per una famiglia possano rivelarsi difficoltose per altre. Nel tuo caso, però, a decisione presa e percorso iniziato, escluderei la possibilità di tornare indietro.
Avrebbe l’effetto di disorientare il piccolo Pietro, già abituato tra l’altro a correggere i comportamenti degli adulti con qualche piccolo o grande capriccio. Penso che anche le educatrici vi inviterebbero a persistere, tuttavia preferendo da parte vostra un comportamento collaborativo piuttosto che dettato dal desiderio di non vederlo triste o arrabbiato.
Sarei pronta a scommettere che quando ve ne andate dal nido, lui se ne stia più tranquillo tra i compagni, dovendo accettare il fatto di non essere l’unico principino del regno… Infine, vorrei farti notare che il problema sarebbe solamente rimandato all’ingresso alla scuola materna, dove tra l’altro sarebbero meno accettati certi comportamenti da piccolissimi.
Non abbandonare, Toni e, anzi, ogni volta che fai fatica a resistergli, ricordati che lo stai aiutando a crescere!