la regista francese Caroline Guiela Nguyen
Si è svolta stamattina la conferenza stampa di presentazione del prossimo spettacolo che andrà in scena al Piccolo teatro di Milano dal 26 al 28 gennaio, dal Titolo Fraternité. A parlarne la regista francese Caroline Guiela Nguyen, che è anche direttrice del Teatro nazionale di Strasburgo e della quale al teatro milanese qualche anno fa era andato in scena lo spettacolo Saigon.
«Tutto è cominciato quando ho letto il libro del medico legale Cristina Cattaneo Naufraghi senza volto, dedicato a tutti i migranti scomparsi in mare. Ho deciso di frequentare a lungo l’ufficio delle persone scomparse a Roma e raccogliere le testimonianze di quanti attendono di conoscere il destino dei loro cari, ritrovarli o anche solo recuperarne il corpo».
Lo spettacolo, che dura tre ore, è di genere fantascientifico e immagina che, a causa di un’eclissi, metà delle persone della Terra scompaiano. In scena tredici attori che rappresentano le persone rimaste, e l’angoscia e l’attesa di ritrovare chi non c’è più. Sono attori che vanno dai 18 agli 85 anni, e parlano in diverse lingue, dall’arabo al vietnamita per dare l’idea di come questo tema riguardi tutti i popoli del mondo.
Il progetto fa parte di una trilogia dedicata alla cura che comprende un film, Les Engloutis, anch’esso di genere fantascientifico sul tema del ritorno a casa dei detenuti, e uno spettacolo teatrale di genere realistico sull’adozione internazionale.
«Con il Piccolo c’è anche l’idea di uno spettacolo dedicato alle lacrime, con cui voglio indagare anche il tema della spiritualità e della religione, perché sono rimasta molto colpita dal fatto che diverse delle associazioni che si occupano di persone scomparse sono di matrice cristiana».