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domenica 06 ottobre 2024
 
Droghe e Alcol
 

Alcol e sigarette: É giusto vietarli del tutto ai figli?

21/09/2022  "Io e mio marito abbiamo vietato ai nostri figli di bere e fumare e imposto loro un coprifuoco. Nostro figlio di 15 anni quest'estate ha infranto tutte le regole sostenendo che, dopo gli anni passati chiuso in casa a causa del Covid, adesso ha bisogno di libertà. Anche alcuni adulti sostengono questa teoria e non capiamo se siamo stati troppo rigidi..."

Abbiamo due figli di 12 e 15 anni e siamo molto fermi nel proibire l’uso di tabacco e alcol e nell’imporre un limite all’orario di rientro a casa. Questa estate su questi principi abbiamo avuto problemi con il quindicenne che, durante le uscite serali con gli amici conosciuti al villaggio vacanze, ha infranto tutti i limiti e le regole. Il rientro imposto all’una di notte (che già ci sembrava moltissimo) non è stato rispettato per ben due volte. Abbiamo anche saputo che almeno una volta ha consumato bevande alcoliche quando era fuori con gli altri amici. Non ultimo, una sera abbiamo trovato un pacchetto di sigarette nello zaino con cui tornava dalla spiaggia. Lui ci ha garantito che si è trattato di trasgressioni estive, che non ripeterà al ritorno in città. Inoltre ci ha accusato di essere troppo rigidi in confronto con gli altri genitori. Infine ci ha detto che, con tutto quello che ha dovuto subire nel tempo del Covid, ora anche lui si merita un po’ di libertà, senza ulteriori limitazioni. Lasciare i figli un po’ liberi di sperimentare, viste le restrizioni che hanno subito ai tempi della pandemia: questo slogan lo abbiamo sentito da più parti, inclusi alcuni adulti. Ci sentiamo confusi: non comprendiamo più se le nostre regole sono troppo rigide oppure se il mondo sta andando ad un’altra velocità. LINDA

— Cara Linda, ho mantenuto integra la tua lettera, senza tagliare nemmeno una parola. Racconta bene il disorientamento che tutti stiamo provando ora che il mondo ha riaperto le porte e noi adulti dobbiamo spingere i nostri figli fuori nel mondo, monitorando e regolando però quelle esperienze in cui potrebbero confrontarsi con comportamenti a rischio non adeguati ai loro bisogni di crescita. Io rimetterei in ordine due o tre principi che devono rappresentare riferimenti chiari per il progetto educativo di noi adulti di fronte alle richieste dei figli in preadolescenza e adolescenza.

È compito di noi genitori stabilire limiti e regole che riteniamo funzionali alla loro protezione, permettendo loro di fare esperienze e frequentare nuovi amici e compagnie, senza però che si mettano a rischio. Proibire alcool e tabacco e non essere sponsor o indulgenti complici di sperimentazioni precoci è un compito che spetta all’adulto. I figli possono provare poi a trasgredire i limiti, ma quando l’adulto lo scopre dovranno subirne le conseguenze sul piano educativo (per esempio, limitazione di mancia e paghetta). Infine, anche se hanno vissuto limiti e restrizioni dovute al Covid, questo non li autorizza a pensare che hanno diritto a fare esperienze pericolose e contrarie ai nostri principi educativi. Aver sofferto per il Covid non implica sentirsi liberi di mettere in atto comportamenti trasgressivi come forma di compensazione per le restrizioni subite

 
 
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