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lunedì 16 settembre 2024
 
 

Alimenti transgenici ed etica, quali sono i fattori in gioco?

21/07/2022  La guerra in Ucraina ha rimesso in discussioni gli alimenti transgenici con la crisi alimentare. Questa tipologia di cibo è concessa dalla Chiesa?

ROBERTA - La crisi alimentare connessa alla guerra in corso ha riacceso il dibattito attorno agli alimenti transgenici. Mi chiedo se questi siano eticamente permessi dalla Chiesa.

Risponde Gaia De Vecchi

 

Il credente, nel riflettere su tali questioni, ha a disposizione due grandi risorse: una di stile e una di criteri. Circa lo stile, essa può essere rinvenuta in Genesi 2,15, quando Dio affida all’uomo il compito di coltivare e custodire la terra. Sono utilizzati due verbi: ‘abad, che indica il lavorare, soprattutto a servizio degli altri  (viene usato anche per l’impegno nel Tempio); šamar, che indica la cura ed è usato anche in relazione alla custodia della Parola di Dio. Verbi che rimandano a una responsabilità personale e comune, “creazionale”, che deve tenere conto ugualmente delle generazioni future. Non si tratta di depredare la terra, di  sostituirsi a Dio e nemmeno di “lavarcene le mani”, disinteressarci del creato o essere fatalisti, quanto di  rispondere nella storia, qui e ora, al compito datoci da Dio stesso.

Circa i criteri, oltre a quanto ci ha  lasciato in eredità la Tradizione, possiamo contare su quanto ha detto papa Francesco sulla ecologia  integrale, particolarmente nella Laudato si’. È proprio in essa che, circa questo specifico tema (cfr.  nn.130-137), ci invita ad accettare la sfida della complessità, riconoscendo la difficoltà a esprimere giudizi  che siano definitivi e netti. Questa complessità ci sprona a una riflessione che proceda con alcuni criteri e  che sia informata, sia a livello personale che comunitario. Pertanto, la prima indicazione riguarda la  conoscenza e la promozione di un cammino di ricerca, non solo tecnico, ma anche antropologico,  spirituale e inter-( trans)disciplinare. Questo primo criterio invita anche a un dialogo intellettualmente  onesto con tutte le posizioni, comprese quelle delle minoranze. La nostra riflessione, inoltre, deve essere  integrale. La complessità non si sofferma ad analizzare il singolo problema in sé con le sue immediate  conseguenze, ma suggerisce una visione integrale, circolare, prospettica, ben più ampia rispetto a quella  che siamo soliti impiegare nelle nostre analisi. Uno sguardo che, spaziando a tutto tondo, è capace di  esaminare anche quelle questioni che esulano dai confini specifici dell’argomento per dispiegarsi in  valutazioni interdisciplinari: quali possono essere le conseguenze sanitarie, sociali, ambientali,  economiche ecc. nell’uso di alimenti transgenici?

La riflessione, infine, deve essere prudenziale. In tal  senso vi è un esplicito richiamo alla tradizionale virtù della prudenza, che aiuta a evidenziare benefici e  rischi in ogni situazione al fine di promuovere il bene. Come esercitare questa virtù? Un classico modello  potrebbe essere quello della proporzionalità nelle tre direzioni: rischi probabili contro benefici certi; rischi  certi contro benefici probabili; rischi certi contro benefici certi.

È evidente come già questi stessi tre criteri siano complessi, ovvero si rimandino in continuazione l’un l’altro, in un continuo approfondimento. Non si tratta, quindi, di rispondere – più o meno pedissequamente – a una norma, ma di un invito a un profondo esercizio di coscienza, come indicato in Gaudium et spes 16.

 

 

 

 

 
 
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