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lunedì 16 settembre 2024
 
Musica e diritti umani
 

Manuel Agnelli: «L’accoglienza non è di sinistra o di destra. L’incontro con il Papa? Un privilegio»

24/07/2023  Il leader degli Afterhours ha vinto il premio "Amnesty-Voci per la libertà" con Severodonetsk, canzone sulla guerra in Ucraina

«L’accoglienza e l’umanità non hanno un colore politico, ma appartengono all’intelligenza delle persone». Così Manuel Agnelli ha commentato la vittoria a “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, la manifestazione che si è conclusa ieri sera a Rovigo. Il leader degli Afterhours, parlando di sua madre che ha lavorato in un centro di accoglienza a Magenta, ha aggiunto: «Io sono sempre stato di sinistra, mentre mia madre e mio padre erano di destra. Ma hanno sempre accolto persone che avevano bisogno, ben prima del centro di accoglienza. A casa avevamo ragazzi che si dovevano disintossicare, o che avevano problemi psicologici molto pesanti».
Agnelli è stato premiato per Severodonetsk, brano dedicato a una delle città simbolo della guerra in Ucraina, contenuto nel suo ultimo album Ama il prossimo tuo come te stesso. «La canzone nasce come reazione a come la guerra viene in prevalenza raccontata dai media: non ci sono ragioni geopolitiche che giustifichino migliaia di morti. Io ho perciò scelto un punto di vista emotivo, l’esperienza di una persona che subisce una cosa più grande di sé, e che non riesce a capire come uscirne». 
Il cantante ha poi ricordato l’incontro avuto con Papa Francesco il 23 giugno scorso con altri 200 artisti in Cappella Sistina: «In passato i Papi hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nell’arte e nella cultura. Che un personaggio come il Papa voglia tornare ad avere un ruolo di questo tipo è intelligente in questo momento perché è il modo migliore di appoggiare un linguaggio che ha dei contenuti». E poi ha aggiunto: «Mi sono sentito privilegiato nel sentirmi incaricato da qualcuno così lontano da me in un ruolo così importante. E’ stato molto lungimirante dal punto di vista politico prendere persone molto lontane da lui come formazione e in qualche modo collaborarci, oggi come oggi è fondamentale. Cosa ci siamo detti io e lui? Questo lo tengo per me».
La sezione Emergenti ha visto la vittoria di Cenere da Bologna, progetto nato da Sarah Fornito e Rebecca Dallolio, con Chi lo decide chi siamo?, un brano sugli stereotipi di genere imposti dalla società e dai media, mentre a La Malaleche feat. Diva Eva da Milano con Cuentalo, un invito alle donne a denunciare la violenza di genere, è andato il premio della critica. Il premio della giuria popolare se l’è aggiudicato Obi da Torino con Attimo, un intenso rap dedicato a una ragazza afghana costretta a lasciare gli studi dai talebani per poi essere uccisa perché scoperta a leggere delle poesie. La finale ha visto in gara anche Buva da Cerignola con Sud e Cocciglia dall'Aquila con La mia giostra. A Cenere va anche il premio del Mei e a Obi quello di Indieffusione.
Francesca Corbo di Amnesty International Italia ha aggiunto: «Il Premio a Manuel Agnelli mostra, ancora una volta, come la musica sia uno strumento potente per diffondere i diritti umani. L'esistenza di questo riconoscimento, ormai al suo 21esimo anno di età, è la prova di come i diritti umani siano qualcosa che artiste e artisti hanno a cuore e che la retorica dei musicisti che devono solo cantare o degli attori che devono solo recitare è qualcosa di ormai vecchio e superato. La musica, come tutta l'arte in generale, è sempre più una preziosa alleata per chi non vuole restare in silenzio davanti alle ingiustizie e per dare proprio voce a chi non ne ha»

 
 
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