di Wlodzimierz Redzioch
L’anno scorso Georgette Mosbacher, ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Polonia, ha lanciato un appello per assegnare il Premio Nobel per la pace all’intera nazione polacca per aver accolto la più grande onda di profughi nell’Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Secondo l’ambasciatrice accogliere tre milioni di stranieri nei primi tre mesi della guerra della Russia contro l’Ucraina “è stato qualcosa di straordinario”.
«Mostratemi un altro Paese nella storia – si chiedeva la Mosbacher - che accoglierebbe così tante persone in fuga dalla guerra senza costruire campi profughi: ce l'hanno fatta i polacchi (…) Questo è semplicemente inaudito!».
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia iniziata il 24 febbraio 2022 ha causato quasi subito un imponente flusso di persone che scappavano dalla guerra verso i Paesi confinanti: Romania, Ungheria, Slovacchia. Ma prima di tutto verso la Polonia. Già nei primi giorni della guerra centinaia di ucraini si sono rifugiati in questo Paese confinante. Nell’aiuto agli ucraini il ruolo essenziale veniva svolto dalle città di frontiera, che dovevano assorbire l’infinita “onda d’urto” dei profughi. Tra questi centri il ruolo centrale lo svolgeva la città di Przemyśl, la seconda città più antica della Polonia, dove arriva un’importante linea ferroviaria dall’Ucraina. Lì arrivavano i treni pieni di profughi ucraini, quasi tutte donne con i figli e persone anziane, che ripartivano per l’Ucraina pieni di aiuti di ogni genere.
Ai polacchi non è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, come si augurava l’ambasciatore Mosbacher, ma bisogna segnalare con soddisfazione che nel mondo qualcuno ha notato e apprezzato l’impegno dei polacchi nei confronti dei profughi ucraini: l’Istituto Scudi di San Martino di Firenze ha conferito infatti alla città di Przemyśl e ai suoi cittadini lo Scudo d’Argento 2023 che ogni anno viene conferito per particolari meriti in opere di solidarietà e di soccorso.
La consegna degli Scudi di Benemerenza 2023, manifestazione giunta alla sua 40a edizione, si è svolta l’11 novembre al Palazzo Vecchio. A ritirare il prestigioso riconoscimento durante la cerimonia è stato il sindaco della città Wojciech Bakun, accompagnato dall’ambasciatore di Polonia in Italia Anna Maria Anders.
Per celebrare il conferimento del premio e in occasione della Festa dell’Indipendenza polacca che cade proprio l’11 novembre (quest’anno segna i 105 anni della riconquista dell’indipendenza della Polonia nel 1918), l’ambasciata di Polonia, in collaborazione con il Consolato onorario della Repubblica di Polonia a Firenze ha organizzato il Concerto dell’Indipendenza Polacca nel prestigioso Teatro Niccolini a Firenze con la partecipazione di due straordinari artisti: il basso-baritono polacco Daniel Kotliński accompagnato dal pianista e direttore d’orchestra italiano Marco Balderi.
La cerimoni è stata un’occasione per ricordare che Przemyśl ha visto transitare nei 20 mesi trascorsi dall’aggressione russa contro l’Ucraina oltre 3 milioni di profughi che hanno trovato accoglienza in Polonia grazie al grande spirito umanitario e di fratellanza della popolazione polacca, la quale ha collaborato attivamente con le istituzioni per sostenere incondizionatamente i “fratelli” ucraini in fuga dalla guerra e dall’invasione russa.
Dall'inizio della guerra nel febbraio 2022, la Polonia ha sempre sostenuto l'Ucraina e i suoi cittadini. Circa 1 milione di rifugiati ucraini risiedono attualmente in Polonia, dove possono beneficiare gratuitamente – alla pari dei cittadini polacchi - del servizio scolastico, assistenza sanitaria e di altre forme di sostegno sociale. Secondo i dati, oltre il 77% dei polacchi è stato impegnato in varie forme di assistenza ai vicini ucraini. La Polonia è diventata un hub di comunicazione e trasporto di importanza strategica attraverso cui transitano e vengono trasferiti in Ucraina gli aiuti, compresi quelli umanitari e medici.
L’Istituto Scudi di San Martino ha per scopo l’incremento degli atti di solidarietà umana attraverso il conferimento di riconoscimenti annuali da assegnare a coloro che si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo – enti civili, militari e privati cittadini con particolari meriti in azioni di solidarietà e di soccorso. Dal 1984, ogni anno, il sabato più prossimo all’11 novembre, giorno dedicato a San Martino, si svolge, nel prestigioso Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, la cerimonia solenne nel corso della quale vengono assegnati gli Scudi - medaglioni in argento, opera del Maestro Brandimarte che rappresentano in bassorilievo l’immagine di San Martino nell’atto di tagliare il proprio mantello per farne dono a un povero bisognoso. I premiati vengono scelti da una commissione, dopo uno scrupoloso esame delle segnalazioni pervenute dal ministero della Difesa, degli Interni, da vari enti e dalle Ambasciate.