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domenica 15 settembre 2024
 
superficialità
 

«Alla comunione di mia nipote si è parlato solo di regali e vestiti»

30/04/2024  «Di recente ho partecipato alla cerimonia e alla seguente festa per la prima comunione di mia nipote e sono rimasta delusa perché le uniche cose di cui si è parlato fuori di chiesa e poi al ristorante erano le scarpe, il vestito, la pettinatura e i regali» Leggi la risposta di Alberto Pellai

Sono una nonna e osservo con attenzione ciò che accade ai miei nipoti. Ne ho 6 di tutte le età. La cosa che mi lascia più sconcertata è la superficialità con cui vengono accompagnati nella loro formazione spirituale e religiosa.

Di recente ho partecipato alla cerimonia e alla seguente festa per la prima comunione di una nipotina e sono rimasta delusa perché le uniche cose di cui si è parlato fuori di chiesa e poi al ristorante erano le scarpe, il vestito, la pettinatura e i regali. Ho chiesto che esperienza fosse stata quella del catechismo di preparazione e ho compreso che era stata cosa di poco conto. Sempre a tavola parlavo poi con i nipoti più grandi. Ho scoperto – e confesso che lo ignoravo proprio – che nessuno di loro, dopo la Santa Cresima – ha proseguito con la frequenza dell’oratorio.

A 11 anni si ferma tutto. Mi chiedo come possono affrontare la vita con un bagaglio così ridotto di “attrezzi” e “conoscenze” per la loro vita interiore, spirituale e religiosa.

GENOVEFFA

 

Risposta di Alberto Pellai

– Cara nonna Genoveffa, nessuno parla dell’impoverimento progressivo che le nuove generazioni stanno vivendo in relazione alla loro dimensione interiore e spirituale. Un tempo essa veniva “automaticamente” curata e nutrita dal percorso di crescita religiosa proposto dalle parrocchie, ma ora, come scrivi tu, anche l’adesione al catechismo e la partecipazione alla vita della comunità cristiana è sempre più sbiadita e appannata.

I bambini imparano quello che vivono: i genitori, per primi, sembrano non accorgersi di quanto importante sia nutrire la spiritualità dei loro figli, perché essi stessi sembrano aver dimenticato per strada la cura della propria vita interiore. Siamo tutti impegnati nella frenesia di un quotidiano che non lascia il tempo per ciò che è intangibile e immanente. Inoltre, le nostre vite virtuali stanno occupando tutto il tempo lasciato libero dalla vita reale. Al mattino ci alziamo per vedere le stories degli infl uencer più seguiti.

E non ci ricordiamo nemmeno più di alzare lo sguardo verso il cielo. Howard Gardner, il pedagogista che ha raccontato le multiple intelligenze che compongono la nostra mente, ha invitato noi adulti a non trascurare la cura della mente spirituale dei bambini, che lasciata denutrita rischia di non far loro realizzare appieno il loro potenziale umano.

Il grande fiosofo Umberto Galimberti ha scritto con L. Mori Le grandi domande. Filosofia per giovani menti (Feltrinelli), dove propone risposte a quesiti come “Che cos’è la felicità?”, “L’anima esiste?”, “Cosa c’è dopo la morte?”, “Dio esiste?”. Potresti regalarlo ai tuoi nipoti, qualifi candoti non solo come nonna, ma anche come giardiniera della loro anima.

 
 
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