Sette milioni e mezzo di euro per progetti contro la povertà estrema. La Regione Lazio sbaraglia tutte le altre e si mette alla testa delle pratiche virtuose che aiutano il Paese ad affrontare la crisi.
In una Regione dove il 38 per cento delle famiglie non è in grado di affrontare una spesa imprevista di 700 euro, la politica decide di aumentare di due milioni e mezzo di euro la somma prevista iniziale di 5 milioni di euro a favore dei più poveri. E per la prima volta in Italia il fondo di oltre 7 milioni di euro diventa una misura strutturale delle politiche sociali inserita nei cosiddetti “Piani sociali di zona”, importante e certa risorsa per i Comuni e non una spesa una tantum.
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (nella foto di copertina) è riuscito nell’impresa di non far dimenticare alla politica chi si occupa dei più deboli e ha deciso di finanziare, in modo certo, l’associazionismo cattolico e laico che è un valore aggiunto per le istituzioni. Si tratta, spiega l’assessore alle politiche sociali, Rita Visini, ex- responsabile regionale dell’Azione Cattolica, di una “sinergia tra pubblico e privato che finora non era riuscita a decollare, aumentando le difficoltà per i più deboli”.
Le decisioni della Regione Lazio dimostrano che una vera sussidiarietà è possibile: “E’ il pubblico che chiama a raccolta le migliori energie e non dice, concedendo qualche spicciolo, pensateci voi”. Sono 76 i progetti finanziati in tutta la Regione. In prima fila le mense per i poveri, compresi 35 mila euro per il servizio di pasti a domicilio dell’Unitalsi in alcuni quartieri della periferia di Roma. Poi ci sono 300 mila euro per l’emporio della solidarietà della Caritas dove i poveri fanno la spesa gratis.
Quasi 200 mila euro vanno al Centro Astalli dei Gesuiti, visitato anche da Papa Francesco, dove ci si occupa di rifugiati. Una cifra simile al progetto delle Acli che recupera e re-distribuisce il pane di 20 panifici di Roma. Sono diversi i progetti che riguardano il recupero delle eccedenze alimentari non sono a Roma, ma anche nelle altre provincie. In prima fila vi sono spesso le Caritas diocesane, ma sono stati finanziati anche progetti di altre Associazioni dall’Auser all’Arci al Banco Alimentare a diverse cooperative locali ben presenti sul territorio della Regione. Alcuni progetti riguardano l’inserimento lavorativo di disoccupati, il disagio psichico, l’accoglienza dei barboni, l’aiuto ai separati.
Altri si occupano di mamme in difficoltà e sostegno alla donne incinte e di integrazione tra le mamme italiane e quelle straniere con figli piccoli.