E’ l’opera più rappresentata in Germania, anche se il suo autore – che non si chiama Wagner o Schumann, ma Engelbert Humperdinck - deve la sua fama solo a questo titolo, nonostante le sue 170 composizioni. A livello mondiale è al 13° posto nella classifica delle rappresentazioni, ma nel nostro Paese è quasi sconosciuta. Eppure tutti conoscono la storia con la casetta dei biscotti, la strega cattiva Marzapane, i bambini che cercano le fragole nel bosco. Hänsel und Gretel infatti è uno dei tanti capolavori dei fratelli Grimm, le cui fiabe hanno fatto sognare (e spaventare!), generazioni e generazioni. I bambini, la casetta, il bosco e la strega torneranno a popolare il palcoscenico del Teatro alla Scala dopo 58 anni di assenza (la prima fu diretta da Arturo Toscanini nel 1902) dal 2 al 24 settembre. Humperdinck, collaboratore di Wagner a Bayreuth, la scrisse nel 1893 in un contesto molto “familiare” e pensando soprattutto a recite per bambini: il libretto infatti lo elaborò la sorella Adelheid Wette. Ne nacque però una partitura di grande respiro che attrasse l’attenzione di grandi direttori: la prima esecuzione avvenne a Weimar con Richard Strauss sul podio. Da allora il successo di Hänsel und Gretel non è mai venuto meno ed anche grandi cantanti e direttori l’hanno portata in scena. Il ritorno alla Scala nella versione originale tedesca (con sottotitoli) è stata voluta dal sovrintendente Alexander Pereira che ha scelto questa opera per l’annuale collaborazione con l’Accademia del Teatro. L’allestimento è il risultato di un lungo lavoro di preparazione svolto con i giovani cantanti, col direttore Marc Albrecht e col regista Sven-Eric Bechtolf. L’allestimento è decisamente “fiabesco”: nessuna attualizzazione e un vero bosco con le casette dei genitori dei due fratelli e della strega cattiva. Il tutto destinato a incantare un pubblico che merita di scoprire un capolavoro di grande densità musicale (l’orchestra impegnata sarà quella dell’Accademia), col quale abbandonarsi al mondo, inquieto e magico, dei fratelli Grimm. Le melodie sono molto belle e alcune sono di provenienza popolare, anche se rielaborate in modo magistrale da Humperdinck. La più famosa? In italiano è una filastrocca, si intitola “nel bosco c’è un funghetto”: e anche questa la conoscono tutti!