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venerdì 24 gennaio 2025
 
In Vaticano
 
Credere

Ecco dove vive e lavora papa Francesco

16/05/2019  Alla scoperta della storia e degli angoli più significativi della Città del Vaticano. In questa seconda puntata compiamo un viaggio nei luoghi del Vaticano legati all’attività di papa Francesco

LA CAPPELLA SISTINA  

«Extra omnes» (fuori tutti): con queste parole in latino il maestro delle cerimonie liturgiche pontificie invita tutti a lasciare soli i cardinali e dall’esterno chiude a chiave la porta della Cappella Sistina. Inizia così il Conclave, l’elezione del Pontefice, il cui svolgimento deve rimanere segreto. Lì, sotto lo sguardo severo e insieme misericordioso del Cristo che troneggia al centro dell’affresco del Giudizio universale, il 13 marzo 2013 è stato eletto anche papa Francesco. L’annuncio al mondo è stato dato dalla «fumata bianca» fuoriuscita dal camino posto sul tetto. Si tratta del fumo prodotto dalla stufa in cui si bruciano le schede utilizzate per l’elezione. A partire dalla fine del Cinquecento la Sistina ha ospitato il conclave per 25 volte e dal 1878 l’elezione si è sempre svolta lì. Tuttavia la cappella ne è la sede ufficiale solo dal 1996, per effetto della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis di Giovanni Paolo II. La Cappella Sistina prende il nome da papa Sisto IV (Francesco della Rovere), che ne commissionò la costruzione tra il 1475 e il 1481. È probabilmente il più straordinario concentrato di opere d’arte che l’umanità conosca e normalmente si visita nel percorso dei Musei Vaticani. Alle pareti si ammirano nel primo registro le Scene del Antico e Nuovo Testamento, opera di alcuni dei più importanti artisti italiani del Rinascimento: Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, Perugino e Luca Signorelli. Il soffitto e la parete di fondo sono invece due capolavori di Michelangelo Buonarroti: nella volta sono rappresentati i Profeti e le Sibille e nove episodi del libro della Genesi, tra le quali Creazione di Adamo. Sul fondo troneggia il celeberrimo Giudizio universale. Il Papa, ogni anno a gennaio, nella festa del Battesimo del Signore, celebra nella Cappella Sistina alcuni Battesimi.

LA PARROCCHIA DI SANT’ANNA

Tutta la Città del Vaticano ha un’unica parrocchia: è la chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri, che si trova a poca distanza dall’omonima porta che è uno dei varchi di collegamento tra lo Stato dei Pontefici e l’Italia e per questo è accessibile a chiunque dall’esterno. Anche papa Francesco è parrocchiano di Sant’Anna e per questo il 17 marzo 2013 vi ha celebrato la sua prima Messa domenicale da Pontefice. Il parroco del Papa è padre Bruno Silvestrini, dell’ordine degli Agostiniani. Come in ogni parrocchia, a Sant’Anna si svolge il catechismo per i bambini che risiedono in Vaticano, è attiva la Caritas ed esiste una corale.

LA CASA DI SANTA MARTA

  

Il nome ufficiale è in latino: Domus Sanctae Marthae. È dedicata a Marta di Betania, la sorella di Lazzaro che nel Vangelo è simbolo di laboriosità. Casa Santa Marta è un residence voluto da Giovanni Paolo II e costruito tra il 1992 e il 1996, su progetto dell’architetto statunitense Louis Astorino, per ospitare con maggiore comodità i cardinali durante i giorni del Conclave. Normalmente è utilizzata come foresteria per vescovi, sacerdoti e laici quando devono risiedere temporaneamente in Vaticano. Dal 2013, inaspettatamente, è diventata anche la residenza del Papa. Francesco infatti ha preferito non occupare l’appartamento papale nel Palazzo Apostolico e ha scelto di dormire nella camera 201, sostanzialmente uguale alle altre e riconoscibile solo perché la porta è sempre controllata da due guardie svizzere. Si tratta di un miniappartamento di 50 metri quadrati molto semplice, formato da una camera da letto dotata di stanza da bagno, di un salottino e di uno studio, dove il Papa lavora con i segretari nel pomeriggio. Tutte le altre camere continuano a essere utilizzate come foresteria e a chi vi risiede può capitare di incontrare il Papa in ascensore o nella hall. Al pianterreno della residenza si trova la cappella dove Francesco celebra solitamente la Messa al mattino, prima della colazione. Nella sala da pranzo comune, su un tavolo rotondo apparecchiato in una zona un po’ defilata, il Papa consuma i pasti insieme a qualche ospite.

IL PALAZZO APOSTOLICO

Francesco ha deciso di non risiedere nel Palazzo Apostolico perché, come lui stesso ha spiegato, stare in mezzo alla gente «mi fa bene e mi evita di restare isolato». Il complesso del Palazzo è formato da diversi edifici uniti tra loro, realizzati tra il XII e il XIX secolo (con particolare fasto durante il Cinquecento), ed è stato la residenza di alcuni Papi del Rinascimento e poi continuativamente dei Pontefici in carica dal 1870 al 2013. Oggi l’appartamento papale privato al terzo piano (qui i piani si chiamano “logge”) dell’ala chiamata Palazzo di Sisto V, affacciata verso piazza San Pietro, viene usato da Francesco solo per la recita domenicale dell’Angelus. La famosa finestra da cui si affacciano i Pontefici, la seconda da destra per chi guarda dalla piazza, è quella dello studio privato dei predecessori di Bergoglio. La prima finestra da destra è la camera da letto dove morì Giovanni Paolo II. Accanto allo studio si trovano l’ufficio tutt’ora in uso ai segretari personali del Papa (l’argentino monsignor Fabián Pedacchio Leaniz e l’egiziano padre Yoannis Lahzi Gaid) e la biblioteca dell’appartamento privato, dove Francesco riunisce il Consiglio dei cardinali. Al piano sottostante, la Seconda loggia, si trova l’appartamento nobile che non è più usato dai Papi come abitazione dai tempi di Pio X (1903-14) ma funge da sede di rappresentanza. Francesco, come i recenti predecessori, usa l’appartamento nobile per gli incontri con gli ospiti importanti. Nella biblioteca privata avvengono le udienze con quelli di maggior riguardo, come i capi di Stato. Per le udienze con gruppi un po’ più numerosi il Papa ha a disposizione nella Seconda loggia anche la Sala Clementina, che si trova accanto alla Sala del Concistoro, dove Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni. Sullo stesso piano c’è pure la cappella Redemptoris Mater, decorata nel 1999 con i vivaci mosaici di padre Marko Ivan Rupnik. Qui Francesco ascolta le meditazioni del venerdì di Quaresima e Avvento proposte dal predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa.

LA BASILICA DI SAN PIETRO

  

Il Sommo Pontefice è capo spirituale della Chiesa cattolica in quanto vescovo di Roma. La sua cattedrale, contrariamente a quanto si possa credere, non è la basilica di San Pietro ma quella di San Giovanni in Laterano, dove si trova la cattedra vescovile di Roma. San Pietro è però la basilica nella quale si svolge la maggior parte delle celebrazioni presiedute da Francesco in quanto la chiesa è ufficialmente la «Cappella pontificia», perché adiacente all’abitazione del Papa. Al centro della basilica, proprio sotto il “Cupolone”, c’è l’altare papale, sormontato dal baldacchino del Bernini. L’altare si trova proprio in corrispondenza della tomba di san Pietro, custodita al livello inferiore, nelle Grotte vaticane, il che conferisce alla basilica un’altra ragione di speciale legame simbolico con i Pontefici, successori di Pietro. La loggia delle benedizioni, sulla facciata di San Pietro, è il luogo dal quale viene dato l’annuncio «Habemus papam» dopo l’elezione in Conclave e dove il Papa si affaccia per la prima volta a salutare i fedeli. Nelle Grotte vaticane, sotto il pavimento della basilica, si trovano le tombe di molti Papi tra i quali: Benedetto XV, Pio XI, san Paolo VI e Giovanni Paolo I. I santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono sepolti nella basilica.

PIAZZA SAN PIETRO

La piazza antistante la basilica di San Pietro è stata pensata dall’architetto barocco Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) come una straordinaria quinta monumentale per grandi celebrazioni. Il Colonnato può accogliere, come in un abbraccio, decine di migliaia di fedeli. Al centro si trova un colossale obelisco di granito rosso portato a Roma dall’Egitto all’epoca dell’imperatore Caligola e che si trovava già in questa zona quando san Pietro fu martirizzato. In piazza San Pietro papa Francesco tiene le Udienze generali del mercoledì, alle quali assistono ogni volta migliaia di fedeli. Ma quando il clima è particolarmente rigido o torrido, le udienze si svolgono nell’Aula Paolo VI. Prima dell’udienza il Papa percorre più volte la piazza a bordo della “papamobile” per salutare da vicino i fedeli. Sul sagrato, dominato ai lati dalle statue monumentali di san Pietro e san Paolo, viene allestito l’altare per la celebrazione all’aperto di alcune liturgie in ricorrenze solenni quali la Messa della Domenica delle Palme e quella del giorno di Pasqua. Sulla Piazza sono stati celebrati con grande partecipazione di popolo i funerali (che fino a quel momento erano svolti in privato) degli ultimi tre papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.

L’AULA PAOLO VI

  

Un tempo i Papi apparivano raramente in pubblico. Nel Secondo dopoguerra, con l’affermarsi della società di massa e la facilità di viaggiare, sempre più spesso venivano organizzate grandi Udienze generali dei papi Pio XII e Giovanni XXIII con i fedeli. Solo con papa Paolo VI, dal 1963, l’appuntamento diventa settimanale e viene fissato al mercoledì. Per questo papa Montini decide di far costruire in Vaticano un grande auditorium capace di accogliere 12 mila persone. Il progetto viene affidato nel 1964 a Pier Luigi Nervi (1891-1979), uno dei più famosi progettisti dell’epoca, autore dei calcoli statici anche dei Palazzi dello Sport di Roma e Torino e del grattacielo Pirelli a Milano. Nervi realizza una grande aula in cemento armato, sovrastata da una volta parabolica a doppia curvatura in grado di sostenersi senza pilastri, che altrimenti avrebbero limitato la visuale. Anche la platea ha una curvatura a conchiglia che favorisce la vista e l’acustica. Inaugurata nel 1971, l’aula delle Udienze è stata completata nel 1977 con la grandiosa scultura della Risurrezione, opera dell’artista marchigiano Pericle Fazzini (1913-1987), collocata sul palco alle spalle del seggio del Papa.

Annessa all’Aula Paolo VI si trova anche la più piccola Sala del Sinodo, dove normalmente si riuniscono i Sinodi dei vescovi (come quello dello scorso autunno sui giovani) e l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. Le udienze generali in Aula Paolo VI o in piazza San Pietro sono sempre ad accesso gratuito. Occorre però prenotare con largo anticipo i biglietti d’ingresso sul sito del Vaticano all’indirizzo www.vatican.va/various/prefettura/index_it.html.

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