Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 19 settembre 2024
 
dossier
 

«Su Riforma e Scrittura i cattolici imparino da Lutero»

28/10/2016  In una lunga intervista concessa a padre Ulf Jonsson, direttore della rivista dei Gesuiti svedesi Signum, insieme al direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, il Pontefice ha parlato di ciò che affratella e unisce le due confessioni cristiane. Facendo il punto sul dialogo ecumenico alla vigilia del suo prossimo viaggio in Svezia.

Una parola finale, Santo Padre, su questo viaggio in Svezia?. «Quello che mi viene spontaneo da aggiungere adesso è semplice: andare, camminare insieme! Non restare chiusi in prospettive rigide, perché in queste non c’è possibilità di riforma». Così papa Francesco termina la lunga intervista concessa sabato 24 settembre pomeriggio a Santa Marta a padre Ulf Jonsson, direttore della rivista dei gesuiti svedesi Signum, insieme al direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro. I contenuti del colloquio escono alla vigilia del viaggio apostolico in Svezia, il 31 ottobre e il primo novembre, per partecipare alla commemorazione ecumenica dei 500 anni della Riforma luterana.

Nell’intervista si affrontano molteplici argomenti: i meriti di Lutero e le amicizie del Papa tra i luterani già dai tempi di Buenos Aires; l’ecumenismo del “fare insieme”; la sfida spirituale e intergenerazionale per le Chiese “invecchiate”. Tra l’altro il pontefice afferma: “Non si può essere cattolici e settari. Bisogna tendere a stare insieme agli altri”. Papa Bergoglio spiega che non prevedeva di celebrare una Messa per i cattolici in questo viaggio per “insistere su una testimonianza ecumenica”. Poi, “rispondendo alla fervida richiesta della comunità cattolica”, ha deciso di celebrare l’eucarestia, allungando il viaggio di un giorno, perché “fosse celebrata non nello stesso giorno e non nello stesso luogo dell’incontro ecumenico per evitare di confondere i piani”.

Infine, il cuore delle sue riflessioni. Jorge Mario Bergoglio riassume i “meriti” di Lutero in due parole: Riforma (“fondamentale perché la Chiesa è semper reformanda”) e Scrittura (“Lutero ha fatto un grande passo per mettere la Parola di Dio nelle mani del popolo”). Ampia l’attenzione al tema dell’ecumenismo: senza mettere in dubbio il ruolo del dialogo teologico, il Pontefice sottolinea che “fare qualcosa insieme è una forma alta ed efficace di dialogo” in particolare, preghiera e opere di misericordia. Posto poi che “fare proselitismo nel campo ecclesiale è peccato”, ricorda “l’ecumenismo del sangue”: “Nell’unità quello che non sbaglia mai è il demonio. Quando i cristiani sono perseguitati e uccisi lo sono perché sono cristiani”. In questo senso definisce il Medio Oriente come “terra di martiri”.

Multimedia
Messa e Angelus, applausi e affetto; il Papa: «Cattolici svedesi, siate sale e luce»
Correlati
I vostri commenti
26

Stai visualizzando  dei 26 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo