Il caldo continua a non dar tregua in tutta Italia e l’allarme siccità rimane elevato, nonostante le previsioni diano pioggia in arrivo. La situazione è critica particolarmente a Roma dove il Vaticano ha deciso di chiudere tutte le sue fontane per risparmiare acqua. La Sindaca Virginia Raggi ha indetto un vertice con i rappresentanti di Acea che si è tenuto ieri in Campidoglio, durante il quale si è deciso di creare una cabina di regia per scongiurare il razionamento dell’acqua. Periodi di siccità si sono sempre verificati nell’arco degli anni, per esempio nel 2001, nel 2003 e nel 2007, l’unica differenza di quest’anno si riferisce all’incremento delle temperature che è particolarmente significativa, come spiega il dott. Vito Felice Uricchio, Direttore dell’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche: «Questa è stata la primavera più calda degli ultimi 60 anni ma anche il periodo più siccitoso, quindi queste due coincidenze hanno fatto in modo da creare delle situazioni di criticità. Direi che alla luce dei cambiamenti climatici, che ormai sono una realtà con cui dobbiamo confrontarci, anche gli obiettivi degli accordi di Parigi sono estremamente blandi rispetto a quanto si dovrebbe fare per cercare di contrastare efficacemente questo incremento».
In tutta la Penisola la mancanza di acqua ha già recato gravissimi danni all’agricoltura, al punto che almeno 10 Regioni stanno per chiedere lo stato di calamità naturale al Ministero delle Politiche agricole per attivare il Fondo di solidarietà nazionale. Ammontano infatti complessivamente ad oltre due miliardi di euro, secondo un'analisi di Coldiretti, i danni alle coltivazioni e agli allevamenti, mentre la produzione nazionale di latte è crollata del 15%.
Sempre secondo i dati diramati dalla Coldiretti il Lago di Garda è appena al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico.
Un problema di così grande portata richiede degli interventi a livello macroscopico specie in agricoltura, ma ci sono delle abitudini quotidiane che tutti possiamo adottare per evitare sprechi di acqua. «In questo la tecnologia offre tantissimi strumenti, dai regolatori di pressione sempre più efficaci agli erogatori di acqua che vengono utilizzati in autostrada», aggiunge Uricchia. «Oggi possiamo monitorare qual è il nostro consumo attraverso dei piccoli dispositivi smart che possono darci un allarme se ci sono delle perdite o se i consumi non sono regolari, aiutandoci a intervenire sullo stile di vita. Altro sistema può essere quello dei contatori intelligenti, un sistema che abbiamo sviluppato con la ricerca grazie al quale possiamo monitorare minuto per minuto qual è il consumo idrico nelle città e nei comuni. I contatori intelligenti regolano la pressione in base all’esigenza e sono in grado di accorgersi se ci sono furti d’acqua».