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Alle radici dell'Europa

24/11/2014  La visita che Papa Francesco fa il 25 novembre al Parlamento di Strasburgo conferma l'attenzione del magistero della Chiesa. L'eclissi dell'anima cristiana del Vecchio Continente e i costanti richiami dei Papi.

Papa Francesco va a Strasburgo e con due discorsi e un viaggio lampo martedì 25 novembre continua il magistero sull’Europa, che per la Chiesa non è solo uno spazio geografico, ma un luogo della sua anima. Percorrere il magistero dei pontefici che parlano di Europa serve per delineate un’idea e spiegare la formazione di un’identità a cui la Santa Sede ha sempre contribuito. Da Pio XII a Benedetto XVI tutti i Papi del Novecento e poi del nuovo Millennio hanno parlato dell’Europa e lo hanno sempre fatto con cenni a volte di drammatica attualità, per sostenere la tesi dell’Europa necessaria.

Mai il Magistero della Chiesa ha tralasciato l’Europa e la predicazione attorno all’identità torna con vigore negli anni a partire da quella sorta di anno zero per il Vecchio continente che comincia al termine dell’ennesima tragedia della guerra, la Seconda guerra mondiale, che aveva sconvolto anche la Santa Sede dopo che nessuno aveva preso in considerazione la lezione della Prima guerra mondiale, come invece Benedetto XV aveva cercato di insegnare con la famosa lettera ai Capi dei Paesi belligeranti nella quale definiva il conflitto “un inutile strage”.

Anzi si può sostenere a ragione che il magistero dei pontefici potrebbe segnare il suo inizio proprio dalle parole di Benedetto XV. E’ lui che scrive esclamando con parole drammatiche: «Le più belle regioni d’Europa, di questo giardino del mondo, sono seminate di cadaveri e di ruine». E Pio XII alla vigilia dell’ennesimo conflitto ricorda la “vecchia Europa” che “fu opera della fede e del genio cristiano”, come ultimo avviso per fermare la guerra. L’Europa per i Papi e la Santa Sede sono una causa essenziale per la pace e la fratellanza tra i popoli e anche sono, anzi potrebbero essere, un esempio per il resto del mondo.  

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Il Papa all'Europarlamento: «Ricostruire l'Europa partendo dalla sacralità della persona umana»
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