Gli assistenti sociali? In una società sempre più anziana, sono i grandi alleati della famiglia-caregiver
Nel famoso film Wonder si cita una massima meravigliosa: “Se avete modo di scegliere tra aver ragione ed essere gentili, siate gentili”. Etimologicamente, “gentile” significa “appartenere alla gente”: ed è proprio la vocazione che sentono di avere gli assistenti sociali (gentili e al fianco delle persone) impegnati con gli anziani nei vari servizi dedicati.
Proprio questa tematica è stata al centro di un corso di formazione - organizzato dall’Ordine regionale degli assistenti sociali lombardi in collaborazione con il CISF - che l’8 giugno ha coinvolto a Milano circa 200 assistenti sociali e altre figure diversamente coinvolte nell’assistenza all’anziano.
Un Quaderno sulla professione per i professionisti di domani
L’occasione era la presentazione del Quaderno “L’assistente sociale nei servizi per anziani e per anziani con demenza. Percorsi di ruolo, riflessioni e strumenti a partire dall’esperienza”, realizzato dal Gruppo Anziani dell’Ordine lombardo (e scaricabile gratuitamente a questo link: https://www.ordineaslombardia.it/wp-content/uploads/2022/12/CROAS-Lombardia-gruppo-Anziani-lavoro-AS-con-persone-anziane-e- con-persone-con-demenza.pdf).
Le testimonianze che si sono avvicendate hanno enumerato i diversi capitoli del Quaderno e le diverse sfaccettature del ruolo dell’assistente sociale in questo tipo di servizi; ruolo che, come sottolineato dalla presidente dell’Ordine lombardo Manuela Zaltieri, si trova in una fase di grande evoluzione, dopo il via libera alla legge delega in materia di politiche a favore degli anziani, che mira a disegnare, entro il 2024, un nuovo welfare a favore delle persone anziane. I provvedimenti di attuazione, in effetti, sono già in fase di elaborazione e si focalizzeranno proprio sull’assistenza sociale e sullo sviluppo degli ambiti territoriali sociali, ai fini dell'esercizio delle funzioni di competenza degli enti territoriali e della piena realizzazione dei Livelli Essenziali e dall'introduzione di una prestazione universale, che associa a un trasferimento monetario anche i servizi alla persona.
Presenti in tutti i gradi del bisogno socio-sanitario
Grandi cambiamenti all’orizzonte, ma il presente dell’assistente sociale nei servizi per anziani e per anziani con demenza è costituito da una grande varietà di scenari e situazioni, a seconda dello stato di salute e del livello di bisogno, e sono stati ben descritti dagli autori dei vari capitoli del Quaderno. Si va dal momento in cui è necessario effettuare un’analisi multidimensionale dei bisogni della persona (e in quel caso l’incontro avviene proprio al suo domicilio con i familiari caregiver), passando per una gradualità di servizi di assistenza che va dal centro diurno fino ai ruoli possibili che l’assistente sociale riveste nelle RSA (ed è paradossale che la presenza della figura dell’assistente sociale non sia prevista dalla legge a fini dell’accreditamento delle strutture - in una regione che ha 712 RSA, di cui 192 con nucleo alzheimer, per oltre il 90% a carattere privato - quando questa presenza fa un’enorme differenza in termini di buon funzionamento generale e benessere degli utenti).
L’assistente sociale incontra l’anziano e la sua realtà, ne legge i bisogni, ascolta le fatiche dei familiari. Un grande problema sociale, ovviamente, è rappresentato dagli anziani soli le cui condizioni di salute stanno lentamente deteriorando: per loro si cerca di attivare tutte le risposte possibili, compresa l’alleanza con il territorio e la rete informale di vicinato.
Alleati della famiglia
E’ poi impressionante notare la consapevolezza (insieme alla partecipazione umana) che gli assistenti sociali hanno dei familiari caregiver: ne conoscono la stanchezza, consapevoli che sono quasi sempre le donne a farsi carico dell’enorme fatica nella gestione di un anziano sempre meno autosufficiente (esistono studi secondo cui la lunghezza stessa della vita, per un caregiver che sopporta gravi stress, risulta ridotta fino a sette anni). Gli assistenti sociali sanno che i familiari dell’anziano vivono enormi pressioni quotidiane, e che non sempre sono informati delle possibilità che il sistema socio-sanitario offre loro, o hanno la possibilità (anche economica) di far fronte al peggioramento delle condizioni del loro caro. Per tutto questo gli assistenti sociali si mettono al loro fianco, informandoli e supportandone l’autodeterminazione, tenendo al centro il bene dell’anziano e la sua volontà, per quanto possibile.
Si tratta di una sfida quotidiana, in cui gli assistenti sociali, è stato ammesso da più parti, percepiscono anche un po’ di solitudine, in particolare quando le esigenze sanitarie e l’intervento di area medica appare prevalente, ma non può mai, se ci pensiamo, essere l’unica risposta: la fragilità dell’anziano e la complessità delle sue condizioni familiari, abitative, economiche richiedono uno sguardo olistico, l’unico possibile per dare sollievo e qualità della vita in questo ultimo tratto.