Gent. dott. Fantoni, le scriviamo perché siamo davvero senza parole. Anche questa volta il nostro Leonardo perderà l’anno. È già stato bocciato l’anno scorso in seconda superiore, dopo essere stato “graziato” in prima. Quest’anno, accumulando le assenze e le insufficienze, è arrivato a Pasqua ad avere superato il numero massimo consentito. D’altra parte, ha così tante insufficienze che non potrebbe essere promosso comunque. Noi siamo esasperati e sfiduciati: non capiamo il motivo di questo rifiuto della scuola. Fino alle medie è sempre stato un allievo modello. Le maestre prima e i prof dopo ci hanno sempre evidenziato le sue doti di intuito e le sue capacità, sia nelle materie letterarie che in matematica. In terza media ha incominciato a calare, sia nel rendimento che nello studio a casa. Ha incominciato a non fare sempre i compiti, a uscire al pomeriggio. Il primo anno di superiori è iniziato male, poi, con il Covid, la Dad e la promozione assicurata, è finito ancora peggio. Ha iniziato la seconda senza motivazione e i risultati si sono visti. Adesso, dopo avere lasciato, non fa niente tutto il giorno: non esce molto e non gioca ai videogiochi, sta tanto al cellulare e, verso sera, esce con i suoi soliti tre amici. E in più non si esprime riguardo a che cosa fare l’anno prossimo. Che cosa possiamo fare? NUNZIA E SIMONE
— Cari Nunzia e Simone,non è facile capire il significato di questa vera e propria rottura evolutiva, una crepa partita dalla scuola che si è estesa a tutta la vita di Leonardo. Egli sembra ritrarsi di fronte all’idea di diventare grande: si sottrae non solo alla progressione scolastica, e quindi a un suo progetto di vita, ma anche alle relazioni con i compagni, allo sviluppo delle sue capacità, al confronto con la sessualità. Come se l’idea che aveva sviluppato di sé stesso fino alla pubertà fosse andata in frantumi e il processo di crescita si fosse bloccato. Certamente va ripensata la scelta scolastica con un cambio di indirizzo.
Di norma, dopo due bocciature consecutive nella stessa classe non è più possibile iscriversi ad essa, salvo gravi circostanze che consentono ai docenti della classe di ammettere una deroga. Ma attenzione: rivedere la scelta orientativa deve essere l’occasione per una riflessione più ampia sul senso di questa crisi.
Tutto questo richiede l’intervento di uno specialista, per aiutare Leonardo a ritrovare sé stesso, le sue parti più funzionanti, perché possa riprendere un contatto attivo con la realtà. Lo psicologo dovrà anche aiutare voi a sostenere correttamente vostro figlio, evitando inutili recriminazioni sulle sue capacità inutilizzate, ma cercando insieme a lui ciò che ha di più vitale nella sua mente. Non fatevi ingannare dall’apparenza del ragazzo spavaldo e disinteressato a tutto: molto probabilmente, in fondo è spaventato e deluso, perché sa che i suoi coetanei stanno progredendo, mentre lui è al palo. Leonardo può ripartire, se trova dentro di sé il coraggio di abbassare queste sue difese così rigide. E attorno a sé ha qualcuno capace di non farlo sentire troppo esposto all’insuccesso e indifeso.