Tutti mobilitati. A livello locale. E a livello nazionale. La rete delle comunità ecclesiali s'è attivata appena s'è capito quali fossero le dimensioni della tragedia che ha prostrato la Sardegna. «Profondamente commosso dall'immane tragedia che ha colpito la Sardegna,
chiedo a tutti di pregare per le vittime, specialmente per i bambini», ha scritto papa Francesco su Twitter in un messaggio rivolto alla
popolazione della Sardegna colpita dal ciclone Cleopatra. La presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha stanziato un
milione di euro dai fondi dell'otto per mille «come prima risposta
solidale alla tragedia che ha colpito nelle scorse ore il nordest della
Sardegna». La Caritas italiana, dal canto suo, ha messo subito a disposizione 100 mila euro per i primi interventi in favore della popolazione colpita. E a due giorni dal diluvio, le Caritas diocesane hanno redatto un rapporto dettagliato su iniziative prese, bisogni, necessità, attese.
La più colpita è la diocesi di Tempio-Ampurias. Lì si è registrato il maggior numero di vittime: 13. Per affrontare la crisi, il Vescovo, monsignor Sebastiano Sanguinetti, ha insediato un'equipe che lavora in stretto coordinamento con la Protezione civile. Obiettivo: garantire nell’immediato l’attività delle mense nonché la distribuzione di pasti e indumenti destinati alle famiglie sfollate, in gran parte ospitate negli alberghi. Le piogge torrenziali e le inondazioni hanno devastato vaste aree ad Olbia e dintorni, causando danni più o meno ingenti ad almeno 20 mila persone. Per accogliere quanti hanno dovuto lasciare le loro case è rimasto aperto ininterrottamente il locale dormitorio.
Diocesi di Ales - Terralba. Gli sfollati risultano essere circa 1.200, attualmente accolti in palestre, scuole, e altri spazi comuni. Servono soprattutto biancheria e coperte. I comuni più colpiti sono Uras (dove c'è una vittima) e Terralba. A San Gavino, grande preoccupazione per 50 persone che vivono in un campo nomadi (tra cui molti bambini): hanno bisogno di tutto e che la scorsa notte sono stati ospitati dai Frati francescani di Sanluri. Rispondendo all’appello della Caritas di Ales -Terralba, la Caritas diocesana di Cagliari ha già consegnato indumenti e coperte attraverso propri mezzi diretti a Uras e Terralba. La Caritas di Ales- Terralba sta garantendo la distribuzione di circa 1.200 pasti.
Diocesi di Nuoro. I comuni più colpiti sono quelli di Torpé, Galtellì, Oliena, Bitti e Posada. Attualmente, ci sono grosse difficoltà di collegamento. Quattro le vittime. Si registrano danni ingenti alle infrastrutture e alle attività agro pastorali.
Diocesi di Cagliari. A Ballao oltre 40 mila famiglie sfollate, attualmente rientrate nelle abitazioni ma tutt’ora in stato di allerta. Inoltre, si sono registrati danni intorno alle campagne di Siliqua, Villasor, Vallermosa, dove ci sono alcune famiglie sfollate.
Diocesi di Oristano. Nei comuni di Solarussa, Massama, e nelle frazioni Marrubiu, Sant’Anna, diverse famiglie sfollate che, nella notte tra il 18 e il 19 novembre, sono state accolte nelle parrocchie. Tra ieri e oggi sono tornate nelle proprie case, devastate dall'acqua, dal fango e dai detriti.
«Fraterna e sofferta vicinanza alle
famiglie duramente colpite, soprattutto a quelle che hanno perso persone
care, a quanti sono rimasti feriti e a coloro che hanno subito danni ad
abitazioni e attività produttive». La esprimono in una nota i vescovi
della Sardegna. «In questo momento di grande sofferenza per molte
comunità della Sardegna», proseguono i vescovi, «preghiamo il Signore,
che dà forza e consolazione ai tribolati, di essere vicino a quanti sono
coinvolti in questa tragedia. Sia Lui ad alleviare le sofferenze e ad
accogliere nel suo abbraccio paterno le vittime. Questa difficile
prova per la nostra Regione dev'essere per
tutti un’occasione di solidarietà e di collaborazione piena, sollecita e
concreta tra le istituzioni. È per noi motivo di grande incoraggiamento
il sostegno, a nome di tutte le diocesi italiane, da parte della
Caritas nazionale».
«Le Caritas delle nostre diocesi, con tutte le
comunità parrocchiali, unitamente alla Caritas nazionale, sono
totalmente disponibili per prestare il necessario soccorso. Eventuali
offerte in denaro - concludono i vescovi sardi - possono essere versate
tramite le Caritas diocesane».
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite c/c postale numero 347013 specificando nella causale: “Alluvioni Sardegna”
Donazioni on line su www.caritas.it
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
- Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma –
Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113