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giovedì 23 marzo 2023
 
 

Altro prete Giusto delle Nazioni

23/06/2011  A don Gaetano Piccinini la medaglia dello Yad Vashem. L'ambasciatore israeliano conferma: "Il Papa approvava il salvataggio degli ebrei". Fine delle polemiche su Pio XII ?

E’ l’ultimo “Giusto delle Nazioni”. E’ un prete cattolico. Si chiama don Gaetano Piccinini, orionino, scomparso 30 anni fa, che durante la guerra salvò numerosi ebrei, tra cui anche lo scultore Arrigo Minerbi, autore della grande statua della Madonna che sta in cima a Monte Mario a Roma. La medaglia dello Yad Vashem, il museo dell’Olocausto di Gerusalemme è stata consegnata al Superiore generale degli Orionini padre Flavio Peloso dall’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Mordechai Lewy. Il diplomatico ha ripercorso quegli anni tragici e ha spiegato che “sarebbe un errore” ritenere che l’opera di tanti sacerdoti e di tanti cattolici a favore degli ebrei a Roma durante l’occupazione nazista fosse avvenuta senza l’appoggio del Vaticano. Le dichiarazioni dell’ambasciatore sono importanti perché si tratta di un’opinione diversa rispetto a quelle espresse più volte anche da esponenti del governo israeliano circa il ruolo di Pio XII nella vicenda.

 Lewy in un’intervista esclusiva all’agenzia cattolica Zenit ( http://www.zenit.org/article-27185?l=italian ) ha ricordato che “l’ebraismo non è un monolite e ci sono opinione diverse sul piano storico”. Tuttavia, ha continuato, “sbaglia chi nega che il Vaticano, il Papa e le istituzioni cattoliche non si siano adoperate per salvare gli ebrei”. Eppure sarà difficile, secondo il diplomatico israeliano, aspettarsi qualche verità definitiva dagli archivi: “Non si può avere la verità completa, perché in tempi così duri molte cose non potevano nemmeno essere scritte”. Poi Lewy ha parlato dei giorni tragici del rastrellamento del ghetto di Roma: “Monasteri e orfanotrofi tenuti da ordini religiosi hanno aperto le porte agli ebrei e abbiamo motivo di pensare che ciò avvenisse sotto la supervisione dei più alti vertici del Vaticano, che erano quindi informati di tutto”. Le parole dell’ambasciatore non metteranno certamente fine alle polemiche sul ruolo di Pio XII, ma sono un altro tassello per riportare la questione all’interno del dibattito storico, evitando polemiche pretestuose e dichiaratamente anticattoliche di alcuni esponenti ebraici, ma non solo.

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