«La condizione di persona straniera e disabile produce una doppia discriminazione, ma nessuno deve pensarsi da solo. Quello dell’integrazione non è un problema ma una sfida: non si deve rispondere a questa realtà a compartimenti stagni, servono nuove leggi e nuove proposte perché le discriminazioni non abbiano diritto di esistere. E il nostro lavoro garantisce supporto e sostegno per tutte le categorie discriminate». Lo ha assicurato Valerio Serafini, esperto in disabilità dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), intervenendo ieri pomeriggio al convegno “Down to Italy. I diritti delle persone con disabilità straniere in Italia”, promosso dall’Associazione italiana persone down (Aipd) presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, sono oltre 24mila gli alunni stranieri disabili in Italia, dei quali 7mila studiano in Lombardia, circa 2.400 nel Lazio. Per loro il Miur prevede «un piano didattico individualizzato. È uno strumento immediato di intervento che, senza attendere la certificazione che ha tempi molto più lunghi, è rimesso alla discrezionalità della scuola. Il baricentro è stato spostato da un asse clinico a quello pedagogico, a tutto vantaggio degli alunni con bisogni speciali. Quindi non sempre serve un insegnante specializzato, con alcuni accorgimenti è possibile andare incontro agli alunni migranti e disabili», ha riferito Raffaele Ciambrone, che all’interno del dicastero è responsabile della Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione.
Ma in classe le difficoltà degli studenti con disabilità non mancano. Pensando a loro l’Aipd ha pubblicato in italiano, inglese, francese e spagnolo la guida “Down to Italy”. «L’abbiamo scritta perché siamo abituati a dover reclamare i diritti di persone a cui vengono negati», ha esordito Mario Berardi, presidente dell’associazione, spiegando che il testo è nato dal desiderio di garantire questi diritti «per tutti, anche per i ragazzi figli di genitori migranti. Con il nostro agire vogliamo prendere una posizione che accolga gli altri: crediamo infatti che sia più fruttifero e bello un mondo dove le diverse realtà e i diversi mondi si accolgano invece di farsi guerra».
«La padronanza della lingua italiana, la comprensione delle informazioni reperibili sui siti e le relazioni con le istituzioni sono i principali problemi degli utenti stranieri: La guida aiuta a orientarsi in questo panorama», ha precisato ancora Nicola Tagliani, responsabile dell’Osservatorio Scuola Aipd e fra gli autori del testo. Gli ha fatto eco Andrea Sinno, un altro degli autori della guida, operatore di Telefono D (servizio di consulenza alle famiglie con un figlio o una figlia che hanno la sindrome di Down): «Ci sono indicazioni semplici su diritti e agevolazioni come l’invalidità civile e gli aiuti economici, l’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down, l’assistenza sanitaria e l’assegno per il nucleo familiare, tutto scritto con un linguaggio di alta comprensibilità».
Per scaricare in formato pdf la guida, http://aipd.it/down-to-italy-i-diritti-delle-persone-con-disabilita-straniere-in-italia/