Fresco, solare, divertente. Alvaro Soler rispecchia alla perfezione il suo album d'esordio in uscita. Ventiquattro anni, versatile e pieno di grinta, questo ragazzo latino è già in vetta alla classifica iTunes con il singolo El mismo sol, tra i brani più orecchiabili e programmati dalle radio. Il 23 giugno sarà la volta del suo primo album, Eterno agosto, registrato tra Berlino e Barcellona. Lo stile è pop con influenze latine, falk, r&b: un sapiente mix tra beat lo-fi contempornei e spirito mediterraneo. "E' un album prettamente spagnoleggiante, melodico, carico di energia, positività e gioia di vivere, che prosegue sul sound del singolo. É la mia parte latina in musica. Le storie e le esperienze che racconto sono autobiografiche", racconta il cantautore spagnolo.
In Italia il ritornello del singolo è un vero e proprio tormentone che annuncia l'estate. "Chitarre, xilofono e fisarmonica danno il ritmo al pezzo", puntualizza. "La musica è il miglior trait d'union tra persone e culture lontanissime tra loro".
Nato a Barcellona da madre belga-spagnola e padre tedesco di Francoforte, ma cresciuto a Tokyo, oggi Alvaro vive nella multiculturale Berlino. Tre paesi, tre stili di vita e di pensiero che si riflettono nell'album. "Ho cercato di afferrare il meglio di queste tre culture, equilibrando la sana esuberanza latina con il minimalismo giapponese e con l'urban spirit tipico di Berlino. Se dalla cultura nipponica ho imparato il grandissimo senso di rispetto per gli altri e il fare sempre le cose a modo, dai tedeschi ho appreso il metodo, il rigore, la tenacia. Ma tutto questo senza la passione e il calore latini non servirebbe a nulla".
Berlino e Alvaro, appunto. "Adoro la sua internazionalità, il suo essere cool. Si stacca completamente dal resto della Germania. In città ho amici spagnoli, argentini, giapponesi: provengono da tutto il mondo perché da Berlino prima o poi passano tutti. È una città che pulsa di vita, notte e giorno, ricca di fermenti culturali, energia, voglia di fare. A Berlino non si dorme mai", prosegue. "È una sensazione bellissima tornare a casa dopo lunghi periodi fuori e ritrovare i miei punti di riferimento, come se stessero là ad aspettarmi".
Ma anche, e soprattutto, Alvaro e la famiglia, tassello fondamentale della sua vita."Siamo molto uniti. Mio fratello Gregory mi dà consigli praticamente su tutto, e per me è molto importante la sua opinione. Con lui avevo fondato la band “Urban lights”: ci piaceva sperimentare e con noi c'era anche un compagno di università che è ancora il mio chitarrista. Mia mamma mi invia tutti gli articoli che parlano di me. Sono loro il mio motore pulsante".