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domenica 27 aprile 2025
 
 

Amadori: il premier come in Kill Bill

11/04/2014  Politologo ed esperto di comunicazione, Alessandro Amadori paragona l'attuale scontro politico con il film di Tarantino. E ne risulta che...

Alessandro Amadori.
Alessandro Amadori.

“In questa fase storica che separa la Seconda dalla Terza Repubblica siamo ai duelli primitivi, omerici, tra big men. I duelli della Seconda Repubblica in confronto erano minuetti settecenteschi”, ci dice Alessandro Amadori, politologo ed esperto di comunicazione, autore di diversi volumi su Berlusconi. Stiamo assistendo a una distruzione del sistema politico e istituzionale che sarebbe parso inimmaginabile un anno fa. I toni sono da scontro per la vita e per la morte (politicamente parlando, per fortuna). E sullo sfondo ci sono macerie politiche, Palazzi che crollano all’improvviso, come il Senato”.
Chi sono i big men?
“Berlusconi, poi Grillo, ma soprattutto Renzi. Se Berlusconi e Grillo sono stati i protagonisti delle ultime elezioni politiche, i protagonisti delle europee saranno Grillo e Renzi”.
Berlusconi, viste le sue vicende giudiziarie e il sondaggio Demopolis, appare come un soccombente ferito…
Non c’è dubbio: sono vari mesi che Berlusconi vive una condizione di profonda sofferenza in vista della pena da scontare. Soprattutto uno come lui, abituato alla completa libertà di movimento. Questa cosa è un supplizio e una nemesi della vita nei suoi confronti. Sarebbe pesante per qualsiasi leader politico ma lo è a maggior ragione per Berlusconi”.
Matteo Renzi sembra prendere voti anche dal bacino di Forza Italia.
“Renzi e Berlusconi si assomigliano come due gocce d’acqua, soprattutto sul piano comunicativo. Sono uno l’erede dell’altro anche se ovviamente politicamente sono molto diversi. Ma dal punto di vista comunicativo c’è addirittura qualcosa di più di una somiglianza: c’è una discendenza. Politicamente è l’allievo che alla fine uccide il maestro, come in Kill Bill di Tarantino”.
Nell’ormai celeberrimo fuorionda tra Totti e Gelmini, si dice che quello di Berlusconi per Renzi è stato un abbraccio mortale…
Certo che è stato un abbraccio mortale. Renzi ha totalmente sottratto la scena a Berlusconi. Ha reincanalato tutta l’energia del Cavaliere. Gli ha levato il sangue politico e lo ha svuotato. Renzi è come se fosse stato costruito in laboratorio dall’esperienza comunicativa di Berlusconi. Solo che adesso la sua creatura ha svuotato di energia il creatore e l’ha quasi destinata al museo delle cere, dentro una teca. Un destino crudele”.
Veramente lo ha anche riabilitato quando sembrava chiuso nell’angolo…
“Quella è stata un’operazione politica che Machiavelli avrebbe definito un capolavoro. Nello stesso tempo in cui ha fatto rinascere Berlusconi, Renzi lo ha fatto uscire dalla tana da cui la sinistra non riusciva a stanarlo e lo ha definitivamente braccato, dal punto di vista politico. Poi, sempre politicamente, lo ha trasformato in una statua di cera”.
Come definirebbe Renzi politicamente?
“Un predatore della politica. Il modo con cui ha tolto la scena ai suoi avversari è impressionante: non se ne sente più parlare. Lo stesso concetto di rottamazione è il concetto di un predatore. Cosa che non è mai stato in realtà Berlusconi, che tenta più di ammaliare l’elettore o l’avversario politico”.
Rimane il terzo protagonista della scena politica: Beppe Grillo.
Grillo ha capito tutto, ha capito che Renzi ha trasformato in una mummia politicamente Berlusconi, mettendolo in una teca, a futura memoria, ed essendo lui l’oggetto del prossimo processo di predazione si muove scompostamente, combatte come un orso. Da tempo ha capito che la lotta è mortale”.

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