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giovedì 12 settembre 2024
 
INQUINAMENTO
 

Amianto, una Giornata contro la strage silenziosa

28/04/2016  Il 28 aprile è diventato un appuntamento per riflettere su un pericolo ancora molto diffuso in Italia. Che continua a mietere dolore e lutti (ogni anno sono 4 mila le morti dovute a malattie legate all'asbesto).

Casale Monferrato sta studiando un monumeto che dia forma alla tragedia e riflette su cosa rimane da fare per fronteggiare la fibra killer. Alghero ospita, tra l'altro, una mostra d’arte realizzata da studenti-artisti, incontri a tema e la proiezione del film “Un posto sicuro” per la regia di Francesco Ghiaccio. Ma iniziative sono state organizzate un po' in tutta Italia. A 24 anni dalla sua messa al bando, l’amianto angoscia ancora l'Italia e fa discutere. La fibra risulta tuttora diffusa sul nostro territorio: le stime (per difetto) di Cnr-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di bonifica dei Siti di Interesse Nazionale conta 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto, il ministero dell’Ambiente riporta oltre 44mila siti contenenti amianto di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare.

E ancora oggi in Italia muoiono 4mila persone ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate,
con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2012 (ben 6mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale mesiotelioma di Inail risalente al 2008). E a fronte di questi dati, è ancora incompleta la documentazione inviata dalle Regioni al ministero dell’Ambiente: la Calabria addirittura non ha mai inviato il report annuale e altre cinque regioni (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) non hanno fornito i dati del 2014. Il Piano Regionale Amianto (Legge 257/92), secondo l'ultimo aggiornamento di Legambiente del marzo 2015, manca ancora in sei regioni (Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna); solo 10 su 20 hanno concluso il censimento e altrettante hanno realizzato la necessaria mappatura dell’amianto sul territorio. Per tutti questi motivi, e per accendere i riflettori sul problema, domani si celebra la giornata mondiale delle vittime dell’amianto.

Lo smaltimento rimane l'altro anello debole della catena, essendo solo 24 gli impianti autorizzati (a marzo 2015) a ricevere materiali contenente amianto distribuiti in solo 11 Regioni (Sardegna, Piemonte, Toscana, Emilia, Lombardia e Basilicata, Abruzzo, Friuli, Liguria, Puglia e la Provincia autonoma di Bolzano) ma con volumetrie a disposizione sempre in constante calo. Significativo ancora il quantitativo di rifiuti contenenti amianto prodotti in Italia nel 2013: 414mila tonnellate, di cui 254mila esportate principalmente in Germania e in altri Paesi esteri (Ispra 2015). Con la legge di stabilità del 2015 sono state messe in campo risorse pari a 45 milioni all'anno, dal 2015 al 2017, per la bonifica dei siti industriali più critici, mentre con il collegato ambientale approvato a fine dello scorso anno sono previste ulteriori agevolazioni per la rimozione delle coperture in cemento amianto. “Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla pericolosa fibra – dichiara il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti, intervenuto oggi alle Giornate di studio di Casale Monferrato - Per questo però occorre un serio impegno da parte delle Regioni e di tutti gli enti locali e nazionali competenti". Al Governo, Legambiente chiede un impegno ancora maggiore su scala nazionale, per avviare da subito le bonifiche di tutti i siti industriali e la rimozione dell’amianto dagli edifici e dalle strutture ancora contaminate, a partire dai circa 400 siti individuati come prioritari tra cui scuole ed edifici pubblici, rendendo così operativo quanto previsto nel piano nazionale amianto presentato nel 2013 ma ancora fermo. E rilancia sull'importanza di riattivare il sistema degli incentivi per la sostituzione eternit/fotovoltaico: con uno stanziamento di 20 milioni di euro si potrebbe realizzare la bonifica di oltre 10 milioni di metri quadri di coperture in cemento amianto e avviare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

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