Ho una moglie
e un’amante. È troppo
banale dire che non so
quale scegliere. Ho provato a vivere
con l’amante (rumena, bellissima)
ma dopo qualche mese mi sono
sentito insoddisfatto, anche se lei
era calda, gioiosa, innamorata. Allora
sono tornato dalla moglie e dalla
mia bambina; tutt’e due toccavano
il cielo con un dito. Ma questa moglie
è un po’ rigida, con poca fantasia,
anche se sempre bella ed elegante
e con molte doti. Ma, di nuovo, non
ero felice. Mi mancava l’altra. E così è
ricominciata la “giostra” (espressione
di mio suocero). Ma perché non
posso vivere con tutte due?
DAMIANO
— Caro signor-quasi-onnipotente,
con le donne ai tuoi piedi, per tua
sfortuna, perché mai scrivi a Famiglia
Cristiana? Tu sei troppo intelligente
per non sapere che non condividiamo
una possibile e fantasiosa bigamia!
Forse stai cercando qualcosa, stai
cercando il sentiero per il paese della
felicità. Bene, non possiamo che dirti
che lo stai cercando a rovescio. Perché
sei tornato con tua moglie? Per cercare,
come dici, di essere felice. E perché te ne
sei andato e hai ripreso la tua amante?
Di nuovo, per essere felice. Sbagliato.
Forse a te bambino hanno detto che
tutto è dovuto, che la felicità ti deve
calare dall’alto senza nessuno sforzo. E
il piccolo Damiano è ancora lì, a cercare
la botte piena, senza aver fatto alcuno
sforzo per metterci dentro il vino. Siamo
chiari e perfino un po’ perentori: se hai
sposato tua moglie solo per essere felice,
stai andando in direzione opposta
al paese della felicità! E, di nuovo, se
chiedi all’amante l’incantesimo di farti
felice, anche lei non può portarti nel
paese che tu cerchi. Occorre cambiare
direzione, caro bambino “potente e
iperprotetto”. Ti sei mai detto che è
compito tuo far felice la persona che
ami? Che cosa hai fatto per rendere
felice tua moglie, prima che nascesse
la vostra bambina? Beh, Damiano,
il paese dalla felicità è un paese
misterioso: dove non puoi raccogliere
ciò che cresce spontaneamente (come ci
illude tanto romanticismo senza i piedi
per terra). È un paese sorprendente,
dove uno raccoglie solo ciò che ha
seminato: se tu hai seminato semi
di felicità gratuita, allora finisce
la “giostra”, come dice quel simpatico
di tuo suocero. E il bambino potente
si arrende: alla felicità donata!