È un inno alla gioia, fin dal titolo, l’Esortazione post-sinodale di papa Francesco. Amoris laetitia usa il registro della Evangelii gaudium per ricordare che l’amore non è un obbligo o una costrizione, che la dottrina serve la grazia, che nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre. E che, tuttavia, nella sua fecondità essa è via attraverso la quale si sviluppa la storia della salvezza, immagine stessa del Dio creatore.
Un linguaggio poetico, ma con i piedi per terra, un testo semplice da leggere (lungo 325 numeri e 391 note), da consultare all’occorrenza, come dice lo stesso Bergoglio, per ritrovarvi la propria vita quotidiana, le fatiche e la fragilità, ma anche la bellezza di un cammino che fa crescere.
Papa Francesco fa sintesi dei lavori sinodali e propone dei percorsi pastorali che tengono conto delle situazioni concrete di ciascuna famiglia. Sulla scia del Concilio e del principio di gradualità, il Papa non propone una nuova dottrina applicabile in tutti i casi, ma chiede un discernimento, forse più faticoso, perché chiama in causa la responsabilità di ciascuno e l’uso della propria coscienza. Consapevole che «l’amore matrimoniale non si custodisce prima di tutto parlando dell’indissolubilità come di un obbligo, o ripetendo una dottrina, ma fortificandolo grazie a una crescita costante sotto l’impulso della grazia», il Papa chiama a coltivare sentimenti, emozioni e passioni, a crescere «corrispondendo alla grazia divina mediante più atti di amore, con atti di affetto più frequenti, più intensi, più generosi, più teneri, più allegri».
L’Esortazione è molto di più del manuale che, forse, qualcuno si aspettava per capire se i divorziati risposati possano accedere ai sacramenti, o se le coppie conviventi – etero o omosessuali che siano – possano stare dentro la Chiesa. È, invece, una traccia per ritrovare le ragioni del proprio amore e il senso delle proprie scelte. Un testo da portare con sé e leggere con calma. Nella speranza, come auspica il Papa, che «ognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato a prendersi cura con amore della vita delle famiglie perché esse non sono un problema, sono principalmente un’opportunità».