Sul caso della statua della Madonna oltraggiata da un gruppo di anarchici che hanno occupato abusivamente uno stabile dei Padri Passionisti, in via Gademes a Milano, un'azione assurda con una scritta irripetibile denunciata questa mattina da Famiglia Cristiana, è intervenuta direttamente la Curia di Milano. Il palazzo, occupato nel settembre 2016 da una trentina di anarchici, è nel quartiere Certosa-Garegnano, in via Gadames, a poche centinaia di metri dalla Certosa di Garegnano, famosa per essere interamente affrescata da pittori del Seicento, che in città è famosa come la "Cappella Sistina di Milano". Circa un mese fa gli anarchici hanno bendato una statua della Madonna e le hanno messo sotto, scritta su un lenzuolo bianco, una frase che è fortemente offensiva per tutti i credenti. Il quartiere di Certosa-Garegnano è sdegnato e il consiglio pastorale, guidato dal parroco don Giuseppe La Rosa, aveva già chiesto l'intervento del Comune.
Questa sera l'Arcidiocesi di Milano, presieduta da Sua Eminenza il cardinale Angelo Scola, ha voluto ribadire in comuncato, che tutta la città e tutti i credenti sono offesi da un atto tanto assurdo quanto incomprensibile. Spiega Don Davide Milani, Responsabile comunicazione dell'Arcidiocesi: «Nel giorno in cui tutta la Chiesa celebra la Madonna di Fatima e a Milano decine e decine di migliaia di persone stanno transitando dal Duomo per venerare la Madre di Dio, pregare, trovare conforto nelle prove della vita, fa particolarmente male appendere dell’oltraggio che da settimane si sta consumando in città in via Gadames. Non si comprende quale e quanta intelligenza ci sia in questo gesto sacrilego ai confini del reato: ad offendere è la stupidità vuota di questa azione».
Parlando con chi abita nel quartiere si registrano anche atteggiamenti minacciosi da parte di questo gruppo di anarchici, che ricordiamo, ha occupato abusivamente uno stabile e quindi dovrebbe essere oggetto dell'intervento del Comune. Chi passa sotto e, inevitabilmente, guarda all'insù colpito e scandalizzato dalla scritta e dalla statua della Nadonna bendata, si sente rimproverare, se non minacciare. Don Davide Milani conferma: «Si confida nell'intervento - già tardivo - di chi ha il potere di fare cessare una simile oscenità. Ad essere feriti, insieme ai cattolici di questa città, sono tutti i milanesi che guardando alla Madonnina si sentono protetti e trovano in questa presenza ragione di speranza. Libertà religiosa è anche poter essere tutelati nel rispetto dei segni della propria fede».