“La decenza evidentemente non appartiene all'etica politica di Roberto Calderoli. Le dimissioni? Ma quando mai? Bastano le scuse personali, a suo dire, per chiudere in modo indolore la vicenda. Ma non può finire così”. Dura presa di posizione della Fondazione Nigrizia e dei Missionari Comboniani contro le mancate dimissioni da vicepresidente pro tempore del Senato, dell'esponente leghista, e “sull'inerzia colpevole della maggioranza parlamentare”.
La vicenda, “una battaglia di civiltà”, è quella delle offese alla ministra dell'integrazione Cécile Kyenge, alla quale i missionari e Nigrizia ribadiscono la loro vicinanza. “Rievocare quel parallelo (negro=scimmia) significa sdoganare uno schema di pensiero che, in un passato non molto lontano, ha portato alla morte di milioni di africani (…)", continua la nota: "Sappiamo che la paura dello straniero è un bacino inesauribile per chi fa politica. Ma la Lega Nord, da sempre si è spinta oltre: nell'annientamento dell'altro/a già nelle parole”.
Ma le parole sono “degli atti dei quali è necessario fronteggiare le conseguenze. E se moralismo significa battersi per evitare che sia espulso dal dibattito pubblico ogni barlume di etica civile, riteniamo sia giusta questa battaglia moralista (…). Per questo ribadiamo il nostro sconcerto per l'impermeabilità del parlamento italiano alle ragioni che dovrebbero portare alle immediate dimissioni di Calderoli”.