Anche l’Università europea di Roma, fondata dalla Congregazione dei legionari di Cristo, scende in campo a favore della solidarietà. Gli studenti sportivi che, a causa della pandemia, non possono riprendere ancora le proprie attività, infatti, stanno sostenendo la raccolta fondi in favore dell’Istituto nazionale malattie infettive, Lazzaro Spallanzani. Ascoltando le parole di papa Francesco che, nell’Angelus del 5 aprile, ha ricordato che «in questo periodo tante manifestazioni sono sospese, ma vengono fuori i frutti migliori dello sport: la resistenza, lo spirito di squadra, la fratellanza, il dare il meglio di sé», anche gli atleti dell’Università hanno voluto darsi da fare.
«Nell’Università Europea di Roma lo sport fa parte delle attività di formazione integrale», spiega in un comunicato il responsabile Matteo Anastasi. Per cinque anni ha anche allenato la squadra di calcio maschile, le Panthers (nella foto in una immagine scattata prima che si diffondesse la pandemia), come hanno voluto chiamarsi. «Questo nome», spiega ancora Anastasi, «ha un significato simbolico. Fra le virtù cui devono ambire i ragazzi, infatti, c’è proprio la resistenza indicata da Papa Francesco. Una caratteristica della pantera che, una volta adulta, impara a resistere ad ogni condizione. Un’altra virtù importante, in cui crediamo, è l’integrità. Non a caso i simbolisti cristiani medievali evidenziavano come la pantera fosse sinonimo di integrità, risultando incorruttibile».
Lo sport, per gli educatori dell’Università, «educa all’impegno, alla collaborazione, alla condivisione, al sacrificio e al rispetto. Rappresenta un linguaggio universale volto a favorire l’intesa tra i giovani e può essere considerato pietra angolare per la maturazione professionale e individuale».