E’ solo la quarta volta che succede nella storia del prestigioso settimanale americano "Time" e il 2015 in questo senso fa storia: a finire in copertina come persona dell’anno è infatti una signora, per quanto di ferro: Angela Merkel. L’hanno scelta come “Cancelliera del mondo libero”, perché la sua leadership «ha aiutato a preservare e promuovere un’Europa aperta e senza confini di fronte all’instabilità economica e la crisi dei rifugiati in corso». Accade poco dopo che Merkel ha scollinato il decimo anniversario di cancellierato, in un anno in cui all’interno della Germania (e dell’Europa), proprio la gestione della crisi greca e la politica sulle migrazioni hanno dato qualche scossa al consenso che l’ha sostenuta nella lunga leadership.
E’ la quarta donna ad avere avuto, individualmente, questo onore e non accadeva da quasi trent’anni che la persona dell’anno non fosse un uomo dell’anno. La prima ad essere insignita del riconoscimento fu, nel 1936, Wallis Simpson, la divorziata americana per cui Edoardo Ottavo rinunciò alla corona britannica. Nel 1952 fu la volta della Regina Elisabetta, salita sul trono d’Inghilterra a 26 anni, alla morte del padre Giorgio VI e nel 1986 era toccato a Corazon Aquino, diventata allora Presidente delle Filippine, prima presidente donna del continente asiatico.
Altre erano apparse in altre occasioni, ma si è sempre trattato di riconoscimenti collettivi: nel 1975 la copertina andò alle «donne americane»: la copertina fu in realtà un collage. Ci sono state poi “coppie”: nel 1936 Soon May Ling moglie del leader cinese Chiang Kai Shek, ritratta con il marito, e nel 2005: Melinda Gates con il marito Bill Gates e Bono Vox (nella categoria «i Samaritani»). Nel 2002 la storia di copertina dell'anno è stata dedicata a tre donne testimoni, anzi whistblower che hanno portato in luce magagne di FBI, Worldcom e Enron.
Subito dietro Angela Merkel nella classifica delle persone più influenti del 2015 sono finiti il califfo Abu Bakr Al-Baghdadi, leader dell'Isis, e Donald Trump, tra i candidati repubblicani alla Presidenza, finito nella bufera in questi giorni per le esternazioni con cui ha proposto di chiudere le frontiere americane ai musulmani e di "spegnere" Internet. Ce n'è abbastanza per dire che la scelta di "Time" è stata una chiara scelta di campo. E non si può dire che Trump abbia preso proprio sportivamente la "medaglia di bronzo", tanto è vero che ha commentato immediatamente su Twitter «L'avevo detto che la rivista "Time" non mi avrebbe scelto come persona dell'anno nonostante fossi il grande favorito. Hanno scelto una persona che sta rovinando la Germania». Tutta questione di punti di vista.