Roma, una settimana dopo. Il Papa si affaccia alla finestra del suo studio e ricorda che proprio sette giorni fa si trovava a Rio, con i tre milioni accorsi per la Giornata mondiale della gioventù. Un avvenimento “per il quale dobbiamo ringraziare il Signore”, ha detto Francesco, “un grande dono per il Brasile, per l’America Latina e per il mondo intero”. Una tappa del pellegrinaggio dei giovani attraverso i continenti “con la Croce di Cristo”. Non “fuochi d’artificio fini a se stessi”, spiega il Papa, ma “tappe di un lungo cammino iniziato nel 1985 per iniziativa del papa Giovanni Paolo II”. Un cammino che si compie seguendo, appunto “la croce e non il Papa, il Papa accompagna nel cammino di fede e di speranza”.
Francesco ringrazia tutti, ma in particolare, parlando a braccio, il popolo brasiliano, “per la grande accoglienza e la grande gioia” che gli ha riservato. E poi chiede alla piazza, ancora piena nonostante le ferie agostane, di pregare perché “i giovani che hanno partecipato alla Gmg possano tradurre questa esperienza nei comportamenti di tutti i giorni, anche in scelte importanti di vita, rispondendo alla chiamata personale del Signore”. Il Papa mette in guardia dalle tentazioni della ricchezza e della vanità quotidiana, dal “veleno del vuoto che si insinua nelle nostre società basate sul profitto e sull’avere, che illudono i giovani con il consumismo. Il Vangelo di questa domenica”, sottolinea, “ci richiama proprio l’assurdità di basare la propria felicità sull’avere. Il ricco dice a se stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni... riposati, mangia, bevi e divertiti! Ma Dio gli dice: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai accumulato, di chi sarà?”.
Il Papa spiega che “la vera ricchezza è l’amore di Dio, condiviso con i fratelli. Dobbiamo aiutarci fra noi”. E dopo la recita dell’angelus, saluta ancora i presenti in piazza San Pietro, “vi saluto tutti e vi ringrazio per la vostra presenza, nonostante il caldo. Ci sono tanti giovani in piazza, questa sembra Rio de Janeiro”, dice il Papa, che ricorda in particolare “la Gioventù carmelitana della Croazia; i giovani di Sandon e Fossò, diocesi di Verona; quelli di Mozzanica, diocesi di Cremona; quelli di Moncalieri, che hanno fatto un pezzo di strada a piedi; e quelli di Bergamo, che sono venuti in bicicletta”.
A tutti fa recitare una Ave Maria in onore di Maria salus popoli romani, che si ricorda domani, e chiede di applaudire per salutare la “nostra Madre”. Prima di accomiatarsi un ricordo anche per Paolo VI “che partì da questo mondo la sera del 6 agosto di 35 anni fa” e poi la consueta “buona domenica e buon pranzo”, mentre in piazza sventola, grandissimo, lo striscione “Bentornato”.