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domenica 09 novembre 2025
 
L'ANGELUS DEL PAPA
 

«Il mondo ha bisogno di cristiani che si muovano per annunciare Gesù»

02/02/2020  Francesco all’Angelus: «L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana e alla missione della Chiesa». E ricorda la Giornata per la Vita: «Sia un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine»

Ricorda che oggi in Italia si celebra la Giornata per la vita e auspica che sia «un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine». Poi nella preghiera mariana prima dell’Angelus papa Francesco si sofferma sul significato della festa della Presentazione del Signore al Tempio e infine chiede ai fedeli di pregare per i religiosi e le religiose nella Giornata della vita consacrata a loro dedicata che richiama, dice, «il grande tesoro nella Chiesa di quanti seguono il Signore da vicino professando i consigli evangelici».

Davanti a migliaia di fedeli arrivati in piazza San Pietro, il Pontefice analizza il Vangelo odierno di Luca che racconta come «quaranta giorni dopo la nascita, i genitori di Gesù portarono il Bambino a Gerusalemme per consacrarlo a Dio, come prescritto dalla Legge ebraica». Oltre ad essere un rito previsto dalla tradizione, «questo episodio», spiega il Papa, «pone alla nostra attenzione l’esempio di alcuni personaggi. Essi sono colti nel momento in cui fanno esperienza dell’incontro con il Signore nel luogo in cui Egli si fa presente e vicino all’uomo. Si tratta di Maria e Giuseppe, Simeone e Anna, che rappresentano modelli di accoglienza e di donazione della propria vita a Dio. L’evangelista Luca li descrive tutti in un duplice atteggiamento: di movimento e di stupore».

«La vita cristiana richiede dinamismo e disponibilità»

Francesco si sofferma su entrambi. Il movimento di Maria e Giuseppe e di Simeone ed Anna «ci mostrano», dice il Pontefice, «che la vita cristiana richiede dinamismo e disponibilità a camminare, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo. L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana e alla missione della Chiesa. Il mondo ha bisogno di cristiani che si lasciano smuovere, che non si stancano di camminare per le strade della vita, per recare a tutti la consolante parola di Gesù. Ogni battezzato ha ricevuto la vocazione all’annuncio, alla missione evangelizzatrice».

Il secondo atteggiamento che accomuna i quattro personaggi è lo stupore: «Maria e Giuseppe», ricorda il Papa, « si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Lo stupore è una reazione esplicita anche del vecchio Simeone, che nel Bambino Gesù vede con i suoi occhi la salvezza operata da Dio in favore del suo popolo. E la stessa cosa vale per Anna, che si mise anche lei a lodare Dio». Francesco definisce Anna «una santa chiacchierona», in senso positivo, perché «annunciava Gesù».

Il Papa ricorda inoltre che «la capacità di stupirsi delle cose che ci circondano favorisce l’esperienza religiosa e rende fecondo l’incontro con il Signore. Al contrario, l’incapacità di stupirci rende indifferenti e allarga le distanze tra il cammino di fede e la vita di ogni giorno». E conclude: «La Vergine Maria ci aiuti a contemplare ogni giorno in Gesù il Dono di Dio per noi, e a lasciarci coinvolgere da Lui nel movimento del dono, con gioioso stupore, perché tutta la nostra vita diventi una lode a Dio nel servizio dei fratelli».

Al termine dell’Angelus, il Pontefice ricorda che «oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita, che ha come tema “Aprite le porte alla vita”. Mi associo», afferma, «al Messaggio dei Vescovi ed auspico che questa Giornata sia un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine. È necessario, altresì, contrastare ogni forma di violazione della dignità, anche quando è in gioco la tecnologia o l’economia, spalancando le porte a nuove forme di fraternità solidale».

Poi, a braccio, chiede ai fedeli di pregare con un’Ave Maria per le consacrate e i consacrati perché, dice, «fanno tanto lavoro e tante volte di nascosto».

Infine saluta tra gli altri i tanti pellegrini polacchi e giapponesi, presenti in piazza e raccomanda: «Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci».

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Aprite le porte alla vita
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