La Madonna di Guadalupe, «“baricentro” spirituale del mio pellegrinaggio», è anche al centro dell'Angelus di questa domenica, seconda di Quaresima. Papa Francesco parla del suo viaggio in Messico e dell'incontro, a Cuba, con il patriarca Kirill. Soprattutto ricorda quei venti minuti di silenzio davanti all'immagine della Vergine e spiega: «Rimanere in silenzio davanti all’immagine della Madre era ciò che prima di tutto mi
proponevo. E ringrazio Dio che me lo ha concesso. Ho contemplato, e mi sono lasciato guardare da
Colei che porta impressi nei suoi occhi gli sguardi di tutti i suoi figli, e raccoglie i dolori per le
violenze, i rapimenti, le uccisioni, i soprusi a danno di tanta povera gente, di tante donne.
Guadalupe è il Santuario mariano più frequentato al mondo. Da tutta l’America vanno a pregare là
dove la Virgen Morenita si mostrò all’indio san Juan Diego, dando inizio all’evangelizzazione del
continente e alla sua nuova civiltà, frutto dell’incontro tra diverse culture».
Al termine, prima di invitare i volontari, tra i quali anche poveri, senzatetto, profughi, a distribuire 40 mila scatole di misericordina, ricorda il convegno organizzato dalla comunità di Sant'Egidio contro la pena di morte: «Anche il criminale mantiene l'inviolabile diritto alla vita, dono di Dio» e fa appello «affinché si giunga a un consenso internazionale per l'abolizione della pena di morte». Agli Stati il Papa propone «un gesto coraggioso» e cioè che «nessuna condanna venga eseguita in questo Anno Santo della Misericordia».
E chiama tutti i cristiani a impegnarsi «non solo per l'abolizione della pena di morte, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà».