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mercoledì 11 settembre 2024
 
angelus
 

"Non dimenticate: peccatori sì, corrotti no"

01/10/2023  Il Vangelo di oggi, dice papa Francesco, ci racconta che il primo figlio, quello che dice al padre che andrà a lavorare nella vigna ma poi non ci va, "è un ipocrita, se la cava senza conflitti, però raggira e delude suo padre mancandogli di rispetto". L'altro figlio sbaglia, ma riflette sui suoi errori e torna sui suoi passi. Bergoglio ricorda la tragedia del Nagorno-Karabakh e l'incontro del 6 novembre con i bambini di tutti il mondo patrocinato dal Dicastero per la cultura e l'educazione

«Oggi il Vangelo parla di due figli al quale il padre chiede di andare a lavorare nella vigna. Il primo risponde subito sì e poi non ci va. L’altro invece dice di no ma poi si pente e va. Che dire di questi due comportamenti?». Papa Francesco esordisce con questa domanda, oggi primo ottobre, rivolta ai fedeli riuniti in piazza San Pietro. «Viene subito da pensare che andare a lavorare nella vigna richiede sacrificio e sacrificarsi costa». Ma la questione, chiarisce il Papa, riguarda la sincerità di fronte al padre e di fronte a sé stessi. I due figli hanno un diverso comportamento. «Il primo mente, mentre l’altro sbaglia ma resta sincero». Il primo figlio non vuole obbedire al padre ma neppure mettersi a discutere con lui. «Così si nasconde dietro a un sì, dietro a un finto assenso che nasconde la sua pigrizia». Prosegue Francesco: «E’ un ipocrita, se la cava senza conflitti. Però raggira e delude suo padre mancandogli di rispetto». L’uomo che si comporta così «non è solo un peccatore, ma un corrotto, perché mente senza problemi, per coprire e camuffare la sua disobbedienza senza accettare alcun dialogo o confronto onesto».

L’altro figlio invece «non è perfetto ma sincero», manifesta la sua riluttanza, «si assume cioè la responsabilità del suo comportamento e agisce alla luce del sole». Si mette in discussione e torna sui suoi passi. «Potremmo dire: è un peccatore, ma non un corrotto», sottolinea Bergoglio. E aggiunge: «Per i peccatori c’è sempre speranza di redenzione, per il corrotto invece è molto più difficile». Perché i suoi falsi sì, le sue finzioni diventate abitudinarie «sono come uno spesso muro di gomma dietro il quale si ripara da richiami della coscienza». Sottolinea il Papa: «E questi ipocriti tanto male fanno». Francesco ribadisce e ripete: «Peccatori sì, lo siamo tutti. Corrotti no».

Il Papa invita poi ognuno a guardare alla propria vita e a porsi qualche interrogativo: cerchiamo vivere una vita onesta e generosa? «Sono disposto a dire sì ogni giorno anche se costa? E quando non ce la faccio sono sincero nel confrontarmi con Dio sulle mie difficoltà, le mie cadute e le mie fragilità?». E ancora: «Quando sbaglio sono disposto a pentirmi? Oppure faccio finta di niente e vivo indossando una maschera?».  In definitiva: «Sono un peccatore, come tutti, oppure c’è in me qualcosa di corrotto? Non dimenticate: peccatori sì, corrotti no».

Al termine della preghiera dell’Angelus, Francesco ricorda la proclamazione a Piacenza del nuovo Beato don Giuseppe Beoti, ucciso in odio alla fede nel ’44». Ricorda con apprensione «la drammatica situazione degli sfollati nel Nagorno-Karabakh» rinnovando il suo appello al dialogo tra Azerbaigian e Armenia e auspicando che i colloqui tra le parti portino a un accordo duraturo che ponfa fine alla crisi umanitaria. Ricorda poi che oggi, primo ottobre, inizia il mese del rosario e delle missioni. Rinnova la sua preghera per l'Ucraina e per tutte le terre ferite dalla guerra. Invita a pregare per l'evangelizzazione dei popoli e per il prossimo Sinido dei vescovi. Ricorda inoltre che oggi si festeggia Santa Teresa del Bambin Gesù, Santa Teresina, «la santa della fiducia». Il prossimo 15 ottobre, dice Bergoglio, si pubblicherà un'esortazione apostolica sul suo messaggio.   

Infine il Papa chiama accanto a sé, alla finestra, cinque bambini in rappresentanza dei cinque continenti. «Insieme con loro desidero annunciare che nel pomeriggio del 6 novembre in aula Paolo VI incontrerò bambini di tutto il mondo. L'evento patrocinato dal Dicastero per la cultura e l'educazione avrà come tema "Impariamo dai bambini e dalle bambine"». Un incontro per manifestare un desiderio di tutti: «Tornare ad avere sentimenti puri come i bambini, perché chi è un bambino appartiene al Regno di Dio. I bambini ci insegnano la limpidezza delle relazioni e l'accolgienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto di tutto il Creato».

(Foto Ansa)

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