«Vorrei adesso a tutti voi consigliare una medicina. Qualcuno pensa, il Papa adesso fa il farmacista? Ma è una medicina speciale per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede, che volge al termine. E' una medicina di 59 granelli intracordiali. Si tratta di una “medicina spirituale” chiamata Misericordina. È contenuta in una scatoletta, che alcuni volontari distribuiranno a voi mentre lasciate la Piazza. Prendetela: c’è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la “coroncina della Misericordia”, aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere nel mondo la fraternità. Non dimenticate di prenderla perché fa bene al cuore, all'anima e a tutta la vita». Il Papa termina l'Angelus di questa domenica, nel quale ha ricordato anche le vittime della strada, con un "regalo" ai tantissimi fedeli che lo ascoltano dalla piazza. Tanti in via della Conciliazione riescono solo ad ascoltare il Papa, senza vederlo perché lo spazio in piazza non è sufficiente a contenere tutta la folla.
Prima aveva spiegato il Vangelo di Luca di questa domenica parlando delle vere questioni che sono al centro della predicazione di Gesù. «Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza. E noi siamo in questo tempo dell'attesa, dell'attesa della bontà del Signore». Questo, spiega il Papa, «è un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dov'è lo spirito del Signore e dov'è lo spirito cattivo. Anche oggi, infatti, ci sono falsi “salvatori”, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: "Non andate dietro a loro!". E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche».
E sulla paura aggiunge: «Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua. Tuttavia assicura: "Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto". Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia. In questo momento penso e pensiamo tutti, facciamolo insieme, a tanti fratelli e sorelle cristiani che soffrono persecuzioni a causa della loro fede, ce ne sono tanti, forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro, anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Li salutiamo dal cuore e con affetto. Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: "Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita". Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia».
Papa Francesco rassicura: «le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! Questa è la nostra speranza: andare così in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. Questo messaggio di Gesù ci fa riflettere sul nostro presente e ci dà la forza di affrontarlo con coraggio e speranza, in compagnia della Madonna, che sempre cammina con noi».