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domenica 11 giugno 2023
 
 

Preghiera e carità: la vita del cristiano

16/03/2014  Bisogna incontrare Dio nella preghiera per portarlo agli altri nella carità. L'Angelus di papa Francesco nella seconda domenica di Quaresima.

Il Papa ha appena finito gli esercizi spirituali, ma non si prende pause. Dopo l'Angelus di mezzogiorno è prevista, nel pomeriggio, la visita nella parrocchia di Guidonia, altra periferia della diocesi di Roma. Intanto il Papa, ai fedeli raccolti sotto il sole a piazza San Pietro, spiega il vangelo della Trasfigurazione, seconda tappa del cammino quaresimale, dopo quella delle tentazioni nel deserto. «Gesù prese consé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte», recita il Vangelo di Matteo. «La montagna», spiega papa Francesco, «rappresenta il luogo della vicinanza con Dio e dell’incontro intimo con Lui; il luogo della preghiera, dove stare alla presenza del Signore. Lassù sul monte, Gesù si mostra ai tre discepoli trasfigurato, luminoso; e poi appaiono Mosè ed Elia, che conversano con Lui. Il suo volto è così splendente e le sue vesti così candide, che Pietro ne rimane folgorato, tanto che vorrebbe rimanere lì, quasi fermare quel momento. Ma subito risuona dall’alto la voce del Padre che proclama Gesù suo Figlio prediletto, dicendo: "Ascoltatelo"».

L'ascolto è la cosa più importante: «Questa settimana», esorta il Papa, «abbiamo nella testa e nel cuore questa parola: "ascoltatelo". E questo non lo dice il papa, ma Dio. "Ascoltate Gesù". Non dimenticare questo: seguire Gesù per ascoltarlo, ma seguiamo Gesù anche nei suoi scritti, leggendo il Vangelo». E il Papa chiede alla piazza se sono abituati a leggere il Vangelo. 
«Voi leggete tutti i giorni un passo del Vangelo?Alcuni sì e alcuni no, ma è importante. Voi leggete il Vangelo?». E insiste suggerendo di tenere sempre con sé un piccolo Vangelo, anche uno solo dei quattro e di leggerne un brano in qualsiasi momento della giornata. L''appuntamento è per domenica prossima: «Mi direte se avete tenuto il Vangelo con voi e se lo avete letto. Sempre il Vangelo con noi perché è la parola di Gesù per poterlo ascoltare».

E poi, dall'episodio della trasfigurazione il Papa coglie due elementi in particolare: «Salita e discesa. Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio, per ritrovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore. Ma non possiamo rimanere lì! L’incontro con Dio nella preghiera ci spinge nuovamente a “scendere dalla montagna” e ritornare in basso, nella pianura, dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, ingiustizie, povertà materiale e spirituale. A questi nostri fratelli che sono in difficoltà, siamo chiamati a portare i frutti dell’esperienza che abbiamo fatto con Dio, condividendo con loro la grazia ricevuta». E la parola di Dio, portata ai fratelli cresce. «Questa è una missione per tutta la Chiesa per tutti i battezzati: ascoltare Gesù e offrirlo agli altri».

Infine nei saluti, oltre alla preghiera per i passeggeri e i familiari dell'aereo scomparso in Lamesia, un ricordo particolare «per la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, che venerdì prossimo, alla sera, guiderà per le strade del centro di Roma una speciale “Via Crucis”per le donne vittime della tratta». «Sono bravi questi», aggiunge a braccio sorridendo dalla finestra.

 
 
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