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«Ancora una volta ho avuto la gioia di battezzare alcuni bambini, nell’odierna festa del battesimo del Signore», esordisce papa Francesco alla preghiera dell'Angelus davanti ai fedeli riuniti in piazza San Pietro. «La liturgia di quest’anno», prosegue il Pontefice, «ci propone l’evento del battesimo di Gesù secondo il racconto del Vangelo di Matteo. L’evangelista descrive il dialogo fra Gesù, che chiede il battesimo, e Giovanni Battista, che vuole rifiutarsi e osserva: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me". Questa decisione di Gesù sorprende il Battista: infatti, il Messia non ha bisogno di essere purificato; è Lui invece che purifica. Ma Dio è il Santo, le sue vie non sono le nostre, e Gesù è la Via di Dio, una via imprevedibile. Giovanni aveva dichiarato che fra lui e Gesù esisteva una distanza abissale, incolmabile».
Giovanni Battista aveva detto: "Non sono degno di portargli i sandali". «Ma il Figlio di Dio è venuto proprio per colmare la distanza fra l’uomo e Dio. Se Gesù è tutto dalla parte di Dio, è anche tutto dalla parte dell’uomo, e riunisce ciò che era diviso. Per questo Egli replica a Giovanni: "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Il Messia chiede di essere battezzato, perché si compia ogni giustizia, si realizzi il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli. Anche il profeta Isaia annuncia la giustizia del Servo di Dio, che realizza la sua missione nel mondo con uno stile contrario allo spirito mondano: "Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta". È l’atteggiamento della mitezza, che ci insegna Gesù con la sua umiltà, della semplicità, del rispetto, della moderazione e del nascondimento, richiesto anche oggi ai discepoli del Signore».
Francesco sottolinea: «E' triste dirlo, ma quanti discepoli si pavoneggiano di essere discepoli. Il buon discepolo è l'umile, il mite, che fa il bene senza farsi vedere». La comunità cristiana è chiamata ad andare incontro agli altri senza imporre nulla ma presentando una proposta, dando testimonianza.
E un'esortazione: «Nella festa del battesimo di Gesù riscopriamo il nostro battesimo. Come Gesù è il Figlio amato del Padre, anche noi rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo sappiamo di essere figli amati, oggetto del compiacimento di Dio, fratelli di tanti altri fratelli, investiti di una grande missione per testimoniare e annunziare a tutti gli uomini l’amore sconfinato del Padre». Papa Bergoglio puntualizza: «E' importante sapere, ricordare la data del proprio battesimo. Sappiamo la data della nostra nascita, ma spesso non quella del nostro battesimo». E consegna ai fedeli un compito per casa: «Domandatevi: quando sono stato battezzato? Fatelo. E' anche un atto di giustizia verso il Signore che è sempre stato tanto buono con noi». Conclude: «Maria Santissima ci aiuti a comprendere sempre più il dono del Battesimo e a viverlo con coerenza nelle situazioni di ogni giorno».