Quante volte Gesù passa, bussa alla nostra porta, ma noi non lo riconosciamo, non ci accorgiamo della sua presenza alla nostra porta? E' stato questo il messaggio che papa Francesco ha voluto lanciare ai fedeli radunati in piazza San Pietro e al mondo prima della recita dell'Angelus nella quarta e ultima domenica di Avvento.
Ricordando che la liturgia di questa domenica invita a meditare sull'Annunciazione dell'Angelo a Maria, il Santo Padre si è soffermato sula figura della Madre di Dio, sottolineando due aspetti del suo atteggiamento: la sua fede grande e senza remore, racchiusa in quel suo "Eccomi" rivolto all'Angelo, e la sua «capacità di riconoscere il tempo di Dio». Con il suo sì, Maria «ha reso possibile l'incarnazione del Verbo», ci insegna a cogliere il momento giusto, favorevole per la venuta del Signore.
Cristo, ha sottolineato papa Francesco, «passa e bussa». Ognuno di noi è invitato a rispondere con un sì. Eppure, spesso siamo talmente presi da altre faccende mondane, «da non accorgerci che Gesù passa». E ha aggiunto: «Se senti dentro di te la voglia di essere più buono, è Gesù che bussa». Richiamando la figura di Giuseppe, accanto a quella di Maria, papa Bergoglio ha inoltre ricordato che «il dono prezioso del Natale è la pace».
Dopo aver salutato i fedeli di piazza San Pietro e, in particolare, i giovani del Movimento dei Focolari, la Comunità Giovanni XXIII e gli scout Agesci romani di Tor Sapienza, Francesco ha voluto ribadire il messaggio fondamentale di questa domenica: «Non dimenticate: il Signore passa».