Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 19 settembre 2024
 
 

Anglicani, Rowan Williams se ne va

17/03/2012  Leader della comunione anglicana e primate d'Inghilterra, a dicembre Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, lascerà. Pesano le polemiche su donne vescovi e gay.

L'arcivescovo di Canterbury getta la spugna. Nell’intervista rilasciata alla “Press Association”, poche ore dopo aver annunciato che si dimetterà da leader della comunione anglicana e guida teologica della “Chiesa di Inghilterra” il prossimo dicembre, l’arcivescovo Rowan Williams ha ammesso che l’aspetto peggiore del suo lavoro è stata la sensazione che “ci saranno dei conflitti che non se ne andranno, per quanto a lungo lotti contro di essi” e che “non tutti sono desiderosi di evitare lo scisma”.


Ed è stata proprio la minaccia di una separazione irrimediabile all’interno di questa comunione, avviata da Enrico VIII a metà 1500, che conta circa settantasette milioni di membri in tutto il mondo, a pesare sui dieci anni che questo famoso intellettuale ha trascorso alla guida della Chiesa di stato inglese. Williams, appena sessantadue anni, ritorna al mondo accademico, dal prossimo dicembre, come responsabile del Magdalen college di Oxford, dove è già stato docente di teologia, lasciandosi alle spalle le profonde divisioni sull’ordinazione di vescovi donne e gay che rischiano di separare per sempre le province anglicane tra conservatrici e liberali. 

UN BILANCIO POSITIVO

Eppure nell’intervista Williams ammette che questi conflitti non lo hanno risucchiato del tutto e che il bilancio del suo lavoro è positivo. Sulla questione dell’ordinazione delle donne vescovo, che ha portato decine di pastori anglicani e centinaia di fedeli nella Chiesa cattolica, grazie alla costituzione firmata dal Papa “Anglicanorum coetibus” che permette agli anglicani di diventare cattolici mantenendo forme della loro liturgia, Williams ha detto di essere convinto che a un compromesso accettabile, sia a chi e’ favore dell’ordinazione sia a chi è contro , si arriverà a luglio, quando il Sinodo generale voterà sulla questione. Della secolarizzazione sempre più aggressiva che costringe le religioni e le chiese cristiane a lottare per difendere il loro spazio pubblico, Williams ha detto nell’intervista che è una cosa positiva che ci si debba guadagnare il diritto a parlare più di quanto sia avvenuto in passato.

L’OMAGGIO DEL PRIMATE CATTOLICO 

Tra le prime personalità del mondo cattolico a esprimere un omaggio a Rowan Williams, è stato il Primate di Inghilterra e Galles, l’arcivescovo di Westminster, monsignor Vincent Nichols. “Negli ultimi tre anni – ha detto – l’apprezzamento per le qualità dell’arcivescovo Rowan è cresciuto sempre di più: la sua gentilezza, il suo acuto intelletto, la sua dedizione alla ricerca di armonia tra i popoli, in particolare all’interno della famiglia cristiana, il suo coraggio e la sua amicizia. Mi mancheranno questi tratti della sua personalità quando si dimetterà dal suo ufficio in dicembre”. Nichols ha ricordato quell’abbraccio cosi’ caloroso che Williams diede a Papa Benedetto durante la visita del Santo Padre a Lambeth palace nel settembre 2010. 

La decisione di ordinare le donne vescovo allontana teologicamente sempre piu’ la “Chiesa di Inghilterra” da quella cattolica ma il dialogo ecumenico continua. Proprio la settimana scorsa l’arcivescovo Williams ha partecipato, con Papa Benedetto XVI, alla celebrazione dei Vespri, in occasione del millenario del Monastero camaldolese di san Gregorio al Celio. Al termine di quell’incontro, l’arcivescovo ha espresso parole ottimistiche per il futuro del dialogo ecumenico con Roma. “Stiamo lavorando insieme per il Regno, stiamo pregando insieme. Certo, abbiamo un ordine del giorno istituzionale impegnativo e non abbiamo idea di come risolverlo. Nel frattempo però andiamo avanti, a lavorare e a pregare con grande affetto”. 

Il nuovo arcivescovo, il centocinquesimo da quando Enrico VIII ruppe i legami con Roma, verra’ nominato dalla Regina. La scelta’ viene fatta dal Primo ministro entro una rosa di due nomi selezionati da un comitato ad hoc.  Sin da quando Enrico VIII ruppe i legami con Roma l’arcivescovo di Canterbury è nominato dai monarchi. Oggi la scelta è fatta, in nome del sovrano, dal primo ministro, entro una rosa di 2 nomi selezionati da un comitato ad hoc – la Commissione di nomine della Corona.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo