Scivolano sul ghiaccio
e sulla musica come volassero. Un pensiero e un corpo solo: una magia. Sono Anna
Cappellini e Luca Lanotte, campioni europei in carica 2016 della danza su ghiaccio e già campioni del mondo a Saitama nel 2014. Nel loro medagliere anche un
argento agli Europei 2015 e un bronzo nel 2013. In queste ore sono stati impegnati ai Mondiali di Boston, dove sono giunti quarti, appena fuori dal podio, rimontando due posizioni con un bellissimo programma libero. Erano infatti solo sesti dopo lo short, la prova più corta.
I campioni ci raccontano la loro storia di successi in coppia, una storia cominciata nel 2005, quando decisero di pattinare insieme.
«Purtroppo, le piste di
ghiaccio non sono molte in Italia e questo
è il limite per la pratica della disciplina nel
nostro Paese. All’estero è diverso». Per lui,
Luca Lanotte, milanese, cominciare,
quando aveva appena sette anni,
è stato un gioco. Allora c’era la celebre
pista di via Piranesi e il capoluogo
lombardo è da sempre una fucina
di campioni. Lo abbiamo incontrato
insieme ad Anna Cappellini al Forum
di Assago di Milano, dove allenano.
Aggiunge ANNA: «I primi passi sui
pattini li ho mossi a Como, la mia città.
Ormai sono dieci anni che pattiniamo
insieme e siamo diventati come una
vecchia coppia: si litiga, si fa pace, si discute,
si parla di obiettivi comuni e le
decisioni, anche quelle private, vanno
sempre prese in due».
Rispetto al pattinaggio individuale,
come nel caso di Carolina Kostner,
è dunque un po’ diverso?
LUCA: «In effetti, come diceva
Anna, stanchezze, piccoli infortuni e
difficoltà si devono sempre condividere.
Il bello del pattinare in coppia è che
ci si sostiene: basta uno sguardo per ritrovare
l’energia dopo un piccolo errore.
E poi si possono creare delle scene,
interpretare passi a due, coinvolgere
emotivamente il pubblico».
Quali sono le vere emozioni che
provate mentre pattinate?
LUCA: «Per quanto mi riguarda, il
pattinaggio è sempre rimasto la mia
grande passione, nonostante sia ormai
diventata una professione per
me. È l’amore per quello che fai a
mantenere il fuoco vivo anche nella
routine. In realtà, la quotidianità
è dura, ma la motivazione è sempre
dentro e nasce ogni volta che si affronta
una nuova stagione».
Ogni anno dovete affrontare nuovi
tipi di danza. Con quali vi siete trovati
più a vostro agio?
ANNA: «Sicuramente le danze latinoamericane.
Ma anche il quickstep,
l’anno scorso, non ci è venuto male. La
danza spagnola di quest’anno richiede
molta energia e non mi trovo come
con altri ritmi».
LUCA: «La stagione ha faticato a
decollare, perché abbiamo scelto un
programma raffinato, complicato. Per
il flamenco occorre esplosività».
La connessione con la musica è
fondamentale nella vostra disciplina.
Come la scegliete?
ANNA: «Ascoltiamo centinaia di
brani e insieme cerchiamo il pezzo
perfetto. Sul mio computer ne ho migliaia
e anche Valentina e Ondrej mi
chiedono spesso una consulenza musicale
per le loro coreograe».
Anna, ci hai parlato di Ondrej
Hotárek. Ai Mondiali, a gareggiare
per l’Italia, c'è anche tuo marito...
«Per lui è una grande sfida.
È stato bronzo con Stefania Berton
agli Europei 2013, ma con Valentina
Marchei, cinque volte campionessa
italiana e quarta agli Europei 2013
nell’individuale, pattina in coppia solo
da due anni. Poco tempo, specie per Valentina
che proveniva da un’altra specialità,
ma sono già stati quarti agli Europei 2015 e quinti nel 2016.
Stanno lavorando e credono in questo
progetto che sulla carta era azzardato,
ma che per ora si è rivelato vincente.
Con Valentina siamo amiche fin da
bambine, ci vogliamo bene. Agli Europei,
lei era in camera con me. Luca con
Ondrej. Siamo affiatati».
Due coppie così legate. E una coppia vera, per la vita...
ANNA: «Io e Ondrej ci siamo sposati a
giugno dell'anno scorso. Lui è ceco e viene da una famiglia
meravigliosa. Siamo davvero felici».