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martedì 22 aprile 2025
 
udienza generale
 

Annunciare il Vangelo anche in situazioni di difficoltà

24/05/2023  Papa Francesco, nella catechesi del mercoledì, ricorda le persecuzioni di 200 anni fa in Corea e indica la testimonianza dei martiri come esempio da seguire. Consapevoli che il Signore è accanto a noi e ci rialza sempre

«L'evangelizzazione della Corea è stata fatta da laici. Non c'erano preti, sono venuti dopo. Noi saremo capaci?».

Papa Francesco continua la catechesi sullo zelo apostolico e parla di alcuni santi e sante che ci hanno indicato la strada. «Un grande esempio della passione per l’evangelizzazione oggi andiamo a trovarlo in una terra molto lontana da qui, ovvero nella Chiesa coreana», sottolinea e, prima di indicare il martire e primo sacerdote coreano Sant’Andrea Kim Tae-gon, parla degli uomini e delle donne che hanno portato il Vangelo in quelle terre prima delle prime ordinazioni. E poi ricorda le grandi persecuzioni di cui furono vittime i cristiani aggiungendo che «per quanto la situazione possa essere difficile, anzi a volte sembri non lasciare spazio al messaggio evangelico, non dobbiamo demordere e non dobbiamo rinunciare a portare avanti ciò che è essenziale nella nostra vita cristiana, ossia l'evangelizzazione. Questa è la strada».

La Corea, «circa 200 anni fa, fu teatro di una persecuzione severissima della fede cristiana. Credere in Gesù Cristo, nella Corea di quell’epoca, voleva dire essere pronti a dare testimonianza fino alla morte». Kim Tae-gon «era costretto ad accostare i cristiani in una forma non manifesta, e sempre in presenza di altre persone. Allora, per individuare l’identità cristiana del suo interlocutore, Sant’Andrea metteva in atto questi espedienti: anzitutto, c’era un segno di riconoscimento concordato in precedenza; dopo di che, lui poneva di nascosto la domanda: “Tu sei discepolo di Gesù?”. Poiché altre persone assistevano alla conversazione, il Santo doveva parlare a voce bassa, pronunciando solo poche parole, quelle più essenziali. Quindi, per Andrea Kim, l’espressione che riassumeva tutta l’identità del cristiano era “discepolo di Gesù”». Questo è l'essenziale. E seguire Gesù significa «dare la vita per il Vangelo. Dunque il cristiano è per sua natura missionario e testimone». Quando si vive il Vangelo in pienezza «la persona non si ripiega su sé stessa, ma testimonia la fede, facendola diventare in questo modo fede contagiosa».

Parlando ancora di sant’Andrea Kim e degli «altri fedeli coreani hanno dimostrato che la testimonianza del Vangelo data in tempo di persecuzione può portare molti frutti per la fede», il Pontefice ha ricordato che, quando era ancora seminarista, doveva accogliere segretamente i sacerdoti missionari provenienti dall’estero.

«Questo non era un compito facile, poiché il regime dell’epoca vietava rigorosamente a tutti gli stranieri di entrare nel territorio. Una volta egli camminò sotto la neve, senza mangiare, talmente a lungo che cadde a terra sfinito, rischiando di perdere i sensi e di rimanere lì congelato. A quel punto, all’improvviso sentì una voce: “Alzati, cammina!”. Udendo quella voce, Andrea si ridestò, scorgendo come un’ombra di qualcuno che lo guidava. Questa esperienza del grande testimone coreano ci fa comprendere un aspetto molto importante dello zelo apostolico. Vale a dire il coraggio di rialzarsi quando si cade». Non bisogna scoraggiarsi «a causa degli ostacoli esterni, e il fatto di testimoniare il Vangelo può attirarci incomprensioni e disprezzo. Tuttavia, nello stesso tempo, possiamo sempre rialzarci, perché il Signore Gesù non ci abbandona mai, è sempre vicino, ci incoraggia e ci prende per mano». E Lui, che si è rialzato dalla morte, «è la sorgente della forza che ci permette di andare avanti. Fratelli e sorelle, non ci scoraggiamo, non lasciamoci rubare la dolce gioia di evangelizzare, e con la forza che Gesù Cristo ci dà, andiamo avanti».

Al termine dell’udienza, nei saluti finali, il Papa ricorda i fedeli cinesi, in particolare «tutti coloro che, pastori e fedeli» soffrono e parla della festa di santa Maria ausiliatrice salutando la comunità salesiana. Prega perché Maria porti aiuto soprattutto ai giovani e perché sia vicina alla martoriata popolazione ucraina.

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