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Antibiotici: pro e contro

11/10/2015  Con l’arrivo dei primi freddi e delle conseguenti malattie da raffreddamento, molti ricorrono facilmente a questi farmaci, che possono essere addirittura dannosi. Ecco il parere degli esperti.

Ci hanno salvato  L'opinione di Prof. Francesco Rossi, presidente della Società italiana di farmacologia e professore ordinario di Farmacologia presso la Seconda Università degli studi di Napoli.


  • Hanno allungato la vita dell’uomo.
    Fino agli inizi del Novecento, era piuttosto alta la mortalità per malattie infettive e parassitarie (circa il 30 per cento dei decessi): grazie agli antibiotici l’aspettativa di vita della popolazione si è allungata di almeno vent’anni.

 

  • In alcune situazioni, possono essere salva-vita.
    In caso di infezioni molto gravi, diffuse sia a livello ospedaliero sia comunitario, gli antibiotici sono fondamentali per i pazienti, soprattutto per quelli che presentano una qualche forma di immunodepressione, dagli anziani ai trapiantati, dai malati oncologici sottoposti a chemioterapia ai soggetti con patologie che colpiscono il sistema immunitario.

 

  • Non potranno mai essere soppiantati da omeopatia e rimedi alternativi.
    L’omeopatia non può curare le infezioni batteriche, la cui terapia deve basarsi essenzialmente sugli antibiotici. Detto ciò, è importante ricordare che questi farmaci (come tutti gli altri) rappresentano una medaglia a doppia faccia, perché un uso eccessivo e improprio può favorire la comparsa e la diffuusione di microrganismi resistenti alle terapie, che rendono inefficaci le cure mediche e rappresentano un grave rischio per la salute pubblica.

 

  • Sono sicuri, anche in fasi delicate della vita come l’infanzia e la gravidanza.
    Prima di essere approvato, ogni farmaco viene sottoposto a una lunga serie di studi, la cui durata oscilla in genere tra i sette e i dieci anni, condotti prima in laboratorio e su animali e poi sull’uomo. Anche i soggetti più delicati e sensibili possono assumere antibiotici senza problemi, a patto di utilizzarli sotto stretto controllo medico per scongiurare interazioni con altri farmaci o alimenti, ed evitando l’automedicazione.

Attacano le difese

L'opinione di Prof. Corrado Giua Marassi, farmacologo e presidente della Società italiana farmacia clinica.


  • Non vanno assunti per combattere l’in‰ uenza o infezioni di natura virale.
    L’uso degli antibiotici in caso di in“ uenza, ra reddore e altre infezioni virali è assolutamente inutile; infatti, questi farmaci non sono in grado di combattere i virus e possono viceversa indebolire le difese immunitarie. La loro assunzione è appropriata solo in caso di infezioni batteriche, che condividono alcuni sintomi con quelle virali e pertanto possono essere diagnosticate solo dal medico.

 

  • Possono provocare disturbi all’organismo.
    Nonostante siano farmaci salvavita, possono provocare alcuni e etti collaterali. Infatti, oltre a uccidere i batteri patogeni, attaccano anche la “ ora batterica intestinale e vaginale benigna che ne regola il corretto funzionamento. Questo può causare diarrea, gon  ore e crampi addominali, candidosi vaginale, mughetto, stomatiti, afte e debolezza generale.

 

  • No all’autocura e al “passaparola”.
    È compito esclusivo del medico, o del pediatra, la scelta di prescriverli. Gli antibiotici non sono tutti uguali: non agiscono sugli stessi batteri e di eriscono tra loro in dosi, modalità di assunzione e durata della terapia. Solo dopo un’attenta diagnosi il medico sarà in grado di stabilire quale tipo di batterio causa la patologia e in base a quello, oltre alle condizioni del paziente (allergie a principi attivi, malattie concomitanti, altri farmaci assunti), prescriverà il più adatto.

 

  • Coltivano batteri con super poteri.
    L’uso non appropriato degli antibiotici ha come conseguenza lo sviluppo del fenomeno della resistenza batterica. Usarli quando non serve o non seguire fedelmente la terapia prescritta dal medico può rendere insensibili in futuro a questi farmaci, quando questi siano realmente necessari. L’uso scorretto genera super batteri che potranno esporre noi e i nostri   gli a patologie non più curabili con i farmaci attualmente a disposizione.

 
 
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