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giovedì 07 novembre 2024
 
 

Antonio Rossi, papà e allenatore

15/03/2012  Il 19 marzo si festeggiano i papà. Noi ne abbiamo intervistato uno speciale: il plurimedagliato canoista Antonio Rossi, che ci presenta il suo ragazzino, già sulle sue orme.

  Un atleta eccezionale e un uomo dal cuore d’oro, come le tante medaglie olimpiche, mondiali, europee raccolte pagaiando sul kayak da solo o in coppia.

     L’immagine glamour di Antonio Rossi (che abbiamo fotografato anche in un simpatico servizio di moda insieme ad altri papà sportivi per la Festa del papà su Famiglia cristiana n. 12/2012) non è legata soltanto ai suoi meriti sportivi, ma pure al suo impegno nel campo della solidarietà, essendosi prestato spesso per le campagne promozionali di organismi quali Telethon, Amnesty International, Associazione italiana per la ricerca sul cancro e quella contro l’Alzheimer.

     Nato a Lecco nel 1968, ultimo di cinque figli di cui tre maschi, a 10 anni i genitori lo iscrivono a un corso di nuoto e lo mandano a sciare affinché, essendo un po’ gracile, si irrobustisca. Lui però guarda al fratello più grande, che frequenta il corso di canoa della storica Canottieri Lecco, e nel 1980 lascia la piscina per impugnare la pagaia: «Mi attraeva», rammenta, «il senso di libertà e di pace che, d’estate, dava solcare la superficie del lago in compagnia degli amici».

     Nel 1983, mentre studia al liceo scientifico, inizia a gareggiare con il kayak, allenato da Giovanni Lozza e Luisa Gilardi. Si segnala per una collezione di ultimi posti nelle gare cui partecipa, ma non si abbatte e a 17 anni ottiene il suo primo titolo italiano juniores. Da allora non si ferma più.

     Entrato nel 1988 nel gruppo sportivo Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, sale sempre sul podio per quattro Olimpiadi di fila, dal 1992 al 2004, vincendo tre ori, un argento, un bronzo, che si aggiungono agli allori conquistati nei campionati del mondo, d’Europa, in quelli italiani, nei Giochi del Mediterraneo.

    Alla soglia dei 40 anni, nel 2008, un riconoscimento prestigioso: viene scelto quale portabandiera per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino. Un anno dopo è proclamato presidente della commissione atleti europei. Anche nel 2000 Rossi è protagonista di un avvenimento di cui va orgoglioso: «Fui designato a rappresentare il mondo sportivo al Giubileo degli atleti. Lessi davanti al papa Giovanni Paolo II una mia dichiarazione promettendo, a nome di tutti gli atleti, di essere da esempio per le nuove generazioni».

     
Una promessa che cerca di mantenere pure ora che alla divisa di finanziere ha aggiunto l’abito di assessore allo sport della Provincia di Lecco: «E’ un impegno difficile quanto gareggiare alle Olimpiadi», sottolinea, «sia per la scarsità di fondi, sia perché sta venendo meno una risorsa fondamentale per lo sport, quella del volontariato».

     Antonio, che continua a mantenersi in forma pagaiando sul lago, oltre che pedalando e correndo su per le montagne che lo circondano, è Maursposato con Lucia Micheli, a sua volta ex campionessa di kayak, e ha due figli: Angelica, 11 anni, che pratica judo; e Riccardo Yuri, 10 anni, che dallo scorso ottobre ha iniziato a fare kayak nella stessa società e con gli stessi allenatori di suo papà. «E’ stata una mia scelta», ci tiene a precisare, «e sono molto soddisfatto. E’ uno sport che mi piace, come mi piace giocare a calcio negli Aquilotti di Lecco».

 
 
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