Anziani sempre più soli e poveri: non è incoraggiante il quadro che emerge dal V Rapporto Nazionale Filo d’Argento dell’Auser sulla situazione della popolazione over 65 in Italia. Attraverso i dati raccolti dal servizio di telefonia sociale Filo d’Argento (numero verde gratuito 800-995988, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20), si è visto nettamente un aumento dell’isolamento fisico e relazionale e dei redditi bassi fra gli anziani, tanto da denunciare una vera e propria emergenza.
Si sente più solo chi abita nelle grandi città del Nord, e la riduzione dei servizi socio-assistenziali ha fatto la sua parte su questo fronte. Sono più del 3.5% (quasi 450.000) gli anziani seguiti nel corso del 2011 dai volontari del Filo d’Argento, mentre i servizi resi agli utenti sono arrivati a quota 2 milioni e 360mila, con un una crescita del 7,3% rispetto al 2010.
Ma vediamo più in dettaglio gli elementi raccolti.
L’Italia è la nazione europea con più ultraottantenni: ben il 5,8% della popolazione nel 2011. Siamo secondi dopo la Germania per quanto riguarda la percentuale di ultrasessantacinquenni (20,3% contro il 20,6% della Germania). La regione più vecchia è la Liguria dove gli over 55 sono il 40% della popolazione residente. Ma, soprattutto, il 30% degli anziani con più di 65 anni vive da solo e il record spetta alle donne con il 37,5% contro il 14,5% degli uomini.
Dal punto di vista economico, la situazione è ugualmente preoccupante: nel 2011, il 55% degli anziani italiani ha vissuto con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese e tra questi il 25% non raggiungeva i 500 euro al mese.
Di pari passo, sono aumentati del 3.5% gli anziani che si sono rivolti al numero verde Filo d’Argento, raggiungendo 448.000 contatti, per la maggior parte donne molto anziane che vivono nelle grandi città. Mentre i servizi erogati sono cresciuti invece del 7,3% sotto la spinta della domanda sociale, in parte veicolata verso gli organismi Auser dagli stessi enti locali a corto di risorse.
Analizzando un campione di circa 30 mila utenti, è emerso che il 92% degli anziani assistiti non è inserito in nessun piano di assistenza pubblica o privata. Addirittura, il 31,2% delle richieste di informazioni e di aiuto pervenute al Filo d’Argento proviene da istituzioni pubbliche che, dunque, ricorrono al volontariato per fronteggiare l’emergenza. Circa l’80% degli interventi ha riguardato l’accompagnamento ai servizi con trasporto, la “compagnia sociale” e la consegna di pasti e farmaci a domicilio. Forte crescita di utenti e servizi al Nord e in Toscana, meno dinamici il Centro e il Sud dove i comuni sono resistenti nell’applicare il principio di sussidiarietà orizzontale.
Disagio e solitudine si manifestano soprattutto nei periodi di festività (dicembre) e nei mesi caldi dell’anno quando si registra un vero e proprio picco di chiamate.
In quali direzioni, dunque, si muove l’Auser a favore degli anziani? Dall’intervento di compagnia telefonica all’anziano solo, alla realizzazione di attività sociali e culturali per promuoverne il benessere; dal bisogno del contatto telefonico e del momento di compagnia reale, alla necessità di relazionarsi con le altre persone, per “fare” e muoversi. La richiesta di compagnia riguarda soprattutto gli anziani con più di 75 anni mentre, rispetto al 2010, è aumentato il servizio di accompagnamento con trasporto (+ 10,5%) e la consegna pasti (+ 7%).
In definitiva, gli interventi organizzati da Filo d’Argento rispondono a una forte domanda sociale che richiederebbe il potenziamento del sistema dei servizi e la creazione di nuove reti nelle comunità locali. La crisi economica dell’ultimo triennio ha accentuato ulteriormente l’isolamento e il disagio di questa fetta di popolazione. «Stanno crescendo moltissimo i bisogni espressi soprattutto dagli anziani più fragili - ha affermato il presidente nazionale Auser Michele Mangano - e purtroppo siamo in presenza di un arretramento dei servizi socio-assistenziali pubblici, un fatto drammatico e inaccettabile che mette il volontariato in una condizione non di doverli integrare ma di sostituirli. È giusto razionalizzare e combattere gli sprechi e i privilegi, ma non devono essere colpiti i cittadini anziani bisognosi di cure e assistenza».