Un po' perché non ha soldi a sufficienza. Un po' perché per avere consigli sull'alimentazione non si rivolge al medico di famiglia ma si accontenta della Tv. Il risultato è che un anziano su tre mangia male. Mangia cioè in modo non equilibrato, o con cibo di scarsa qualità, addirittura spesso scaduto. Lo afferma uno studio dell'università Cattolica di Roma, presentato in occasione della Giornata della Ricerca, dedicata quest'anno al tema della nutrizione in occasione dell'Expo.
Lo studio ha coinvolto 200 anziani di età media 74 anni, ed è emerso che solo il 15,4% si rivolge al medico di famiglia per avere consigli sulla nutrizione, mentre la fonte di informazione principale è la Tv. Con quali conseguenze? "Le carenze nutrizionali e una non corretta alimentazione associate a una ridotta attivita' fisica - ha spiegato Francesco Landi del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli - possono essere la causa dell'insorgenza di fragilita' fisica e cognitiva durante l'invecchiamento". "Studi da noi condotti su modelli sperimentali" ha aggiunto Landi - "hanno messo in luce che una dieta ipercalorica e i disturbi metabolici a essa correlati (quali, ad esempio, l'obesita' e il diabete) impoveriscono la riserva di cellule staminali del cervello e alterano la funzione dei circuiti nervosi maturi causando un precoce deterioramento delle capacita' cognitive".
Altri studi si sono invece focalizzati sulle caratteristiche "positive" del cibo in rapporto a molte patologie. Un esempio sono gli alimenti antiossidanti, come pesce, olio o broccoli, che proteggono dall'infiammazione associata all'obesità. Molti sono i rapporti anche tra nutrizione e tumori, il 30% dei quali è attribuibile a comportamenti errati. Un gruppo di ricercatori sta analizzando il rapporto tra acidi grassi omega 3 e il rallentamento della crescita di tumori del colon e melanoma, mentre le vitamine del gruppo B sembrano ridurre del 40% del rischio di tumore della bocca.