Comincia nel segno di Leoš Janáček il 66° Festival dei Due Mondi di Spoleto. La serata inaugurale del Festival prende infatti il via stasera alle ore 20:30 in Piazza Duomo, con il concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia guidata dal direttore ceco Jakub Hrůša in un programma interamente dedicato al compositore nato a Hukvaldy il 3 luglio 1854 e morto a Ostrava il 12 agosto 1928. Giusto omaggio a un musicista le cui opere per fortuna sono sempre più eseguite e rappresentate in Italia. Di recente il Teatro dell’Opera di Roma ha proposto Da una casa di morti, l’ultimo capolavoro operistico di Janáček.
Grande conoscitore della musica del connazionale, Hrůša sceglie Sinfonietta, tre Danze di Lachi e impagina una nuova Suite da La piccola volpe astuta, con scene dall’opera originale. Lo affiancano il soprano Louise Alder nella parte di Bystrouška, il soprano Corinne Winters nella parte di Lišák, e il baritono Roman Hoza nella parte del guardiacaccia. “La Volpe astuta di Leoš Janáček”, spiega Hrůša, “è considerata uno dei massimi capolavori del teatro musicale del XX secolo. Questa opera fiabesca, con protagonisti gli animali del bosco, nasconde in realtà un secondo livello di lettura, una riflessione filosofica sulla vita e la morte, una rappresentazione panteistica del ciclo naturale nella quale umani e animali si muovono su due piani separati che però si intersecano e si ribaltano vicendevolmente producendo inaspettate scoperte, fatali incidenti di struggente bellezza. La gamma delle emozioni è vasta spaziando dalla comicità all’erotismo fino a una dolorosa nostalgia. Si tratta di un’opera comica nella quale la fine tragica della protagonista, la volpe, non esclude un lieto fine per il principale personaggio umano dell’opera, l’anziano Guardiacaccia».
Sabato 24 giugno il Festival dei Due Mondi prosegue con il debutto del nuovo allestimento di Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, alle ore 20 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti. L’evento segna il ritorno dell’opera lirica a Spoleto dal 2019. La nuova produzione di cui Iván Fischer è direttore e regista, insieme a Marco Gandini, è affidata all’esecuzione musicale della Budapest Festival Orchestra. I costumi sono di Anna Biagiotti e le scene di Andrea Tocchio. Il cast internazionale di voci include Bernard Richter e Patricia Petibon come Pelléas e Mélisande, Nicolas Testé (Arkël), Tassis Christoyannis (Golaud), Yvonne Naef (Geneviève) e Peter Harvey. Il Festival si concluderà il 9 luglio.