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lunedì 24 marzo 2025
 
turismo e arte
 

Apre le porte al pubblico il Palazzo Lateranense

17/12/2021  In queste stanze si compie un viaggio in mille anni di storia attraverso saloni affrescati e l'appartamento privato del Papa. In queste sale fu firmato il Concordato tra Stato e Chiesa del 1929..

Dieci sale riccamente affrescate, compresa quella in cui furono firmati i Patti Lateranensi, e i sobri interni dell’appartamento privato riservato al Pontefice. In più l’affaccio sulla scalinata che porta all’interno della basilica di San Giovanni in Laterano.

È questo il percorso che attende i visitatori del Palazzo Lateranense, la casa del Vescovo di Roma, resa finalmente accessibile al pubblico dal 13 dicembre. È stato papa Francesco, nel febbraio di quest’anno,  a suggerire di rivitalizzare quella che per secoli è stata la residenza dei papi, prima che fosse trasferita in Vaticano. “Conosciamo bene il significato profondo di questo luogo”, sottolinea il cardinale vicario Angelo De Donatis, “e sarebbe stato davvero un peccato non aprirlo al pubblico, perché un bene così grande va condiviso, va offerto agli altri. Chi era attaccatissimo a questo luogo, e addirittura voleva venire a viverci, era Giovanni XXIII. Papa Francesco, da un po’ di tempo a questa parte, firma tutti i suoi documenti dal Laterano per mettere in evidenza il legame con il luogo che custodisce la cattedra del vescovo di Roma”.

Questi luoghi conobbero il loro massimo splendore nel periodo medioevale, sotto il papato di Innocenzo III e Bonifacio VIII. Il Palazzo ricoprì la funzione di residenza dei Papi per circa mille anni, ma, al rientro dell’autorità papale, a seguito della “cattività Avignonese” (1309-1377), venne abbandonato a favore del Vaticano. La riqualificazione urbanistica di tutto il complesso avvenne per volontà di Papa Sisto V (1585-1590), il quale realizzò, in soli cinque anni di pontificato, una serie di operazioni di ristrutturazione e di edificazione nell’area circostante e in tutta la città. Alla fine, però, Sisto V riuscì a stare al Laterano soltanto un anno e tutti i suoi successori scelsero come dimora il Vaticano. Un ulteriore restauro del Palazzo fu realizzato durante il pontificato di Paolo VI.

Durante le visite (che si svolgono tutti i giorni, tranne il mercoledì e la domenica) si viene accompagnati dalle suore Missionarie della Divina Rivelazione, dedite alla evangelizzazione, da qualche anno impegnate a guidare itinerari di arte e fede all’interno del Palazzo Lateranense, dei Musei Vaticani e della Basilica di San Pietro. “Il percorso della visita vuole riscoprire quel filo della Provvidenza che si è manifestato nel corso dei secoli guidando la sua Chiesa, in modo del tutto speciale qui a Roma, cuore prima dell’impero romano e in seguito cuore della Cristianità”, dice suor Rebecca Nazzaro, superiora delle Missionarie della Divina Rivelazione.

Proprio suor Rebecca ci accompagna nel percorso che parte dalla Sala dei pontefici, in cui sono raffigurati diciannove pontefici lungo il fregio del registro superiore della sala. A un’estremità della sala c’è il tavolo sul quale vennero firmati i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929. Alle spalle del tavolo è conservata ripiegata la bandiera pontificia che venne ammainata a Castel SAnt’Angelo dopo la presa di Porta Pia.

Nella Sala di Salomone è possibile vedere l’obelisco di granito rosso trasportato da Tebe a Roma dall’imperatore Costanzo II. Fu Sisto V a farlo trasportare  dal Circo Massimo al Laterano. Dalla finestra si scorge, sullo sfondo, anche la cupola di San Pietro. Dopo aver attraversato le sale affrescate si raggiunge l’appartamento privato, composto da quattro stanze arredate in modo austero: la sala da pranzo, la camera da letto, la biblioteca con anticamera e infine la cappella.

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