L’hashtag della vergogna si chiama #chiudiamoiporti. Lo ha utilizzato il ministro degli Interni Matteo Salvini a proposito della nave di Sos Mediterranée "Aquarius" in cerca di approdo nel Mediterraneo, con il suo carico di 629 vite umane in fuga dalla fame, dalla guerra e dalle torture dei campi di concentramento libici: uomini, donne, vecchi, bambini, 123 minori non accompagnati. “L'Italia”, twitta Salvini, che ha dichiarato di voler chiudere tutti i porti italiani all'attracco della nave di soccorso e ad altre imbarcazioni cariche di profughi, “ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta c'È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti".
La fermezza del neoministro servirebbe a dare una lezione all’Europa, dopo che Malta aveva rifiutato di accogliere di profughi. “Una sfida agli Stati europei che non collaborano”. Ma le sfide, anche per un politico della Lega, non dovrebbero mai essere lanciate sulla pelle degli innocenti. Dall'imbarazzato ministro delle Infrastrutture Toninelli, dei Cinque Stelle, sono state mandate due motovedette con medici a bordo per sincerarsi delle condizioni dei profughi, ma la situazione non può continuare per molto, i viveri cominciano a scarseggiare e la nave ha bisogno di un approdo.
Ma pare proprio che l'Italia voglia dare una lezione di disumanità all'Europa. Ci siamo dimenticati i essere uomini. Tra l’altro il comportamento dell’Italia è in violazione di tutte leggi umanitarie possibili e immaginabili, dal codice della navigazione alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Non è un bell’esordio per questo governo, il primo governo populista della storia della Repubblica. Tra l’altro abbiamo subito lo schiaffo della Spagna del neopremier Sanchez, che ha annunciato di aprire il porto di Valencia. Che umiliazione. Se c’era un aspetto su cui l’Italia non prendeva lezioni da nessuno, era quello umanitario. Al tweet di Salvini preferiamo quello del cardinale Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura: "Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquarius". Un tweet sbeffeggiato in Rete.
E che dire del sindaco di Livorno Nogarin? Prima fa un post a supporto dei migranti dichiarando la disponibilità del porto della città toscana a far attraccare Aquarius e poi lo cancella per “non infastidire il governo” a guida Lega e Cinquestelle, il partito cui appartiene. Eppure si era presentato in campagna elettorale con lo slogan “il coraggio delle idee”.