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venerdì 18 aprile 2025
 
Chiesa e società
 

Aree interne, a Benevento, l'incontro dei vescovi per un rilancio di queste zone

29/08/2021  In programma il 30 e 31 agosto. Il vescovo Felice Accrocca: «La condizione precaria delle fasce più deboli della società richiede da parte di tutti, istituzioni, comunità ecclesiali, realtà educative ed assistenziali, un costante sforzo e gesti concreti di condivisione e di solidarietà»

Città di provincia, piccoli paesi nelle soleggiate pianure. E ancora borghi arroccati sulle colline. Sono questi posti il tesoro umano e sociale spesso dimenticato da istituzioni centrali e dalle politiche attive. Soprattutto al Sud, è in questi luoghi che lo spirito della comunità è ancora vivo. Dove gli anziani, risorsa culturale e perno delle famiglie, rischiano di trovarsi da soli, magari ospiti di ospizi e case di riposo. Il ripopolamento delle aree interne del Paese deve ripartire soprattutto da questi elementi, dall'importanza che le realtà decentrate hanno nell'ossatura dell'Italia e degli italiani.

Ne è convinto l'arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, secondo cui le aree interne sono una questione dell’Italia intera, del Nord come del Sud del Paese, ed è per questo che a Benevento, presso il “Centro La Pace”, il 30 e il 31 agosto prossimi si ritroveranno oltre venti vescovi provenienti da dieci diverse regioni (Piemonte, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia), oltre al Segretario Generale della Cei, la Conferenza episcopale italiana, monsignor Stefano Russo (proveniente anch’egli da zone interne: è stato infatti vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica), che aprirà i lavori con un suo intervento. “È innegabile, tuttavia - dice l'Arcivescovo Accrocca - che esso segnala anche un problema di natura sociale e politica, poiché una questione che è d’interesse civile e di rilevanza nazionale non può che essere affrontata dal Governo centrale del Paese. La condizione precaria delle fasce più deboli della società richiede da parte di tutti – istituzioni, comunità ecclesiali, realtà educative ed assistenziali – un costante sforzo per chinarsi sulle difficoltà e le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle, offrendo loro gesti concreti di condivisione e di solidarietà”. E ancora “Auspico, pertanto, che si dedichi ogni energia per ridare speranza alle persone più deboli e bisognose di aiuto, in vista di una società sempre più accogliente, fraterna e a misura d’uomo", ricordando le parole usate da papa Francesco in una missiva inviata al vescovo di Benevento già nel 2019. Il rischio è che ancora una volta i territori delle aree interne, poveri di popolazione e di risorse, dopo la pandemia vedranno – facile previsione – aumentare il numero dei poveri, anche se proprio la pandemia ha peraltro messo in luce le potenzialità delle aree interne rispetto ai grandi raggruppamenti urbani e alle aree metropolitane.

"Come vescovi - scrive Monsignor Accrocca - non intendiamo sostituirci a nessuno, non vogliamo arrogarci compiti che non sono nostri, quanto piuttosto, in coerenza con il nostro ufficio di pontefici, vale a dire costruttori di ponti, intendiamo proporre un metodo che, in politica come in economia, come pure nel vissuto ecclesiale, tenga fermo il primato della comunione".

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