Correva l'anno 1970 quando uscì sotto le feste di Natale il film Gli Aristogatti, il ventesimo lungometraggio di animazione della Disney, l'ultimo progetto cinematografico approvato da Walt Disney stesso, e il primo prodotto dopo la sua morte avvenuta nel 1966. In Italia arrivò a novembre dell'anno successivo, suscitando lo stesso entusiasmo. Questa storia alla Romeo e Giulietta, con tanto di figliolanza e un lietissimo fine, era ed è ancora una manna per chi ama i gatti. E non è un caso che 54 anni dopo sia scelto per la programmazione serale dell'ultimo giorno dell'anno su Rai 2. D'altronde chi resta in casa, spesso lo fa per far compagnia ai gatti spaventati dai botti. E quindi tutti, grandi e piccoli, sul divano con un gatto acciambellato sulle ginocchia a fare il tifo per questa famigliola meticcia in una Parigi del 1910 minacciata dal perfido Edgar.
Gatti milionari: la realtà come la finzione
Si dice che gli autori della storia originale di Tom McGowan e Tom Rowe su cui è basato il film Disney abbiano preso ispirazione dalla vicenda reale di una famiglia di gatti di Parigi, che proprio all’inizio del 1900 avevano ereditato una grande fortuna dalla loro ricca umana. Quello che è certo è invece che in tempi recenti qualcuno ha effettivamente fatto testamenta in favore di un gatto: alla sua morte, avvenuta il 19 febbraio 2019 a Neuilly-sur-Seine, il celebre couturier Karl Lagerfeld ha lasciato la sua eredità a Choupette, la sua gatta di sette anni dal folto pelo bianco (come Duchessa!). Il valore del suo patrimonio, conteso da almeno 7 eredi potenziali e dalla sua amata felina, ammonterebbe a 170 milioni di dollari.
A proposito della colonna sonora
La canzone dei titoli di apertura The Aristocats fu scritta dai Fratelli Sherman al termine del loro mandato di otto anni con la Walt Disney Productions e interpretata in un improbabile inglese dal celebre attore e cantante francese Maurice Chevalier, nel suo ultimo lavoro prima della scomparsa nel Capodanno del 1972. Il Il capo della banda dei gatti randagi, il trombettista Scat cat, doveva inizialmente chiamarsi Satchmo Cat, in omaggio a Louis Armstrong che avrebbe dovuto prestare doppiarlo. Ma il celebre jazzista si ammalò di cuore(morì poi il 6 luglio 1971) e fu scritturato il collega Scatman Crothers (cantante e attore che tutti ricordiamo per il ruolo del cuoco Dick Hallorann in Shining di Kubrick) e anche il nome del personaggio cambiò
I nomi originali erano in parte diversi
Nella versione originale americana Romeo, detto anche “er mejo der Colosseo”, è di origine irlandese e il suo nome è Thomas O'Malley. I tre micetti Minou, Matisse e Bizet , si chiamano nella versione orginale Maria, Toulouse (in omaggio a un altro pittore), e Berlioz (in omaggio a un altro compositore). E così il topolino Groviera che invece si chiama Roquefort e le due oche Guendalina e Adelina Bla Bla che in origine sono Abigail e Amelia Gobble, così come il loro zio Waldo venne cambiato in Reginaldo.
Tutti quanti voglion fare il jazz... o il cat?
Se furono tante le voci celebri furono usate per doppiare la versione originale (come 9) quella italiana sfodera Renzo Montagnani che fa Romeo, Melina Martello per Duchessa e Oreste Lionello che diede la voce a Groviera. Un'altra citazione gustosa è la caricatura di John Lennon, ovvero il gatto inglese Hit Cat che fa parte della scatenata band di randagi jazzisti. Una delle scene più divertenti è quando la band di gatti jazzisti si scatena cantando Tutti quanti voglion fare il jazz. Ebbene, nella versione originale, la canzone fa Everybody wants to be a cat e cioè «Tutti vogliono essere un gatto». Un gioco di parole, poiché nell’ambiente musicale la parola «cat» significa proprio «appassionato di jazz».
La Créme de la créme alla Edgar
Edgar, l'avido maggiordomo che una volta origliato che nel testamento la nobildonna che serve fedelelmente da anni ha intenzione di lasciare tutto ai gatti, decide di sbarazzarsene, e per la farlo preparara loro la Créme de la Créme e alla Edgar, che in realtà nasconde un potente sonnifero. Non esiste una ricetta con questo nome ma in segutio alcuni cuochi si sono sbizzarriti a crearla con latte, uova e zucchero e qualche ingrediente segreto. Invece esiste il biscotto che il topolino Groviera inzuppa nella Créme, finendo per addormentarsi anche lui. Ovvero i sablé breton, meglio conosciute come gallette bretoni, che venivano solitamente mangiati inzuppati in un qualche liquido.
Record di incassi... e poi?
Il film costò ben 4 milioni, incassandone quasi 56, quindi circa 14 volte tanto. E in Francia risultò il film più visto dell'anno. Ne sono state relaizzate innumerevoli riedizioni prima in Vhs, anche con contenuti speciali,e in dvd, e ahinoi, nel gennaio 2022 è stato rivelato che la Disney sta sviluppando un remake in live-action.