Da quasi un anno è in fase di sperimentazione presso l’Unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana un trattamento per l’emicrania cronica basato sulla somministrazione di un anticorpo anti-CGRP, una molecola di per sé non tossica ma che, se liberata in eccesso dalle terminazioni trigeminali, determina l’insorgenza del mal di testa.
Gli anticorpi bloccano questa sostanza cruciale per la malattia. Una sorta di vaccino contro il dolore.
Presso l’Unità del San Raffaele, il paziente viene prima attentamente definito sotto il profilo diagnostico, individuando esattamente tutte le caratteristiche della cefalea ed eseguendo, semmai, approfondimenti genetici, neurofisiologici e neuroradiologici sull’origine del dolore. La fase terapeutica prevede diversi approcci tra i quali quello riabilitativo fisico, psicologico e farmacologico (incluso lo svezzamento nei casi di abuso farmacologico).
«Il trattamento con anticorpi monoclonali», spiega il professor Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su cefalee e dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana, «è ora giunta alla fase più avanzata di sperimentazione».
Il trattamento avviene – a seconda del tipo di anticorpo – attraverso un’iniezione sottocutanea una volta al mese o una volta ogni tre mesi. «È certamente più vantaggioso delle consuete formulazioni per uso orale», precisa Barbanti, «in quanto la somministrazione periodica consente di aggirare il frequente problema della dimenticanza nella assunzione delle compresse. Stiamo attualmente seguendo circa 50 pazienti. Le visite di controllo sono ogni 15 giorni e lo studio ha la durata di un anno. Non sono inclusi nella sperimentazione soggetti che abusino di antidolorifici in quanto ciò compromette l’efficacia di qualsiasi cura preventiva dell’emicrania. I risultati ottenuti sinora negli emicranici cronici con gli anticorpi monoclonali sono ottimi: circa il 60 per cento di essi dimezza il numero dei propri attacchi, oltre il 30 per cento riduce di 2/3 i giorni di mal di testa e un 10 per cento circa vede scomparire del tutto l’emicrania. Diverse aziende farmaceutiche stanno sviluppando tali anticorpi, che vantano una eccellente tollerabilità. Rimane una incognita, in vista di una futura commercializzazione: quale sarà il loro prezzo? Solitamente è molto elevato nel caso dei farmaci biologici ed è quindi ipotizzabile che in futuro possa essere erogato da centri superspecialistici», conclude il professor Barbanti.
PER SAPERNE DI PIÙ
Il CGRP (Calcitonin gene related peptide) è un peptide composto da 37 aminoacidi che agisce sia come vasodilatatore che come neurotrasmettitore. L’aumento dei livelli di CGRP è stato dimostrato sia nell’emicrania e cefalea a grappolo. Il trattamento in corso al San Raffaele Pisana consiste dunque nell’iniettare anticorpi che bloccano e neutralizzano l’attività di questa molecola.